venerdì, Novembre 1, 2024

Effetto coronavirus, crolla la produzione industriale in Cina tra gennaio e febbraio (-13,5%)

Crolla la produzione industriale in Cina a gennaio-febbraio a causa della crisi del coronavirus, che ha portato al blocco delle attività produttive negli sforzi per fermarne il contagio: il tonfo è del 13,5%, contro attese di +1,5% e il +6,9% di dicembre. Si tratta del primo calo da almeno i primi anni ’90, secondo l’Ufficio nazionale di statistica, fiducioso comunque che il Paese possa “raggiungere gli obiettivi economici” fissati per il 2020. Le vendite al dettaglio in Cina sono crollate del 20,5% annuo nel periodo gennaio-febbraio, a fronte di attese dei mercati di un aumento dello 0,8% e della crescita dell’8% di dicembre. Si tratta, in base ai dati forniti dall’Ufficio nazionale di statistica, del primo tonfo mai registrato dalle rilevazioni, scontando i timori dei consumatori legati al coronavirus che ha portato nel Paese alla chiusura di centri commerciali, supermercati, ristoranti e cinema negli sforzi per contenere la diffusione dell’infezione. Gli investimenti in attività fisse (Fai) in Cina hanno subito un tracollo del 24,5% annuo nei primi due mesi dell’anno, a 330 miliardi di yuan (50 miliardi di dollari circa), contro il +5,4% registrato nell’intero 2019 e il rialzo del 2,8% atteso di mercati. Secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica, si tratta del tonfo più pesante degli ultimi 30 anni con l’epidemia del Covid-19. Giù gli investimenti privati a -26,4% (+4,7% nel 2019) e pubblici a -23,1% (+6,8%), e quelli nelle industrie high-tech (-28,2%).
Redazione
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