giovedì, Aprile 25, 2024

Coronavirus, il disperato appello del governatore Fontana: “In Lombardia siamo allo stremo, dovete stare a casa”

“Dovete stare a casa, per proteggere voi stessi e gli altri” dalla minaccia coronavirus. E’ questo “il principale messaggio che vogliamo lanciare” anche con l’ordinanza annunciata ieri, ha ribadito il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante un punto stampa trasmesso via web. “Siamo arrivati veramente allo stremo anche fisicamente”, ha avvertito il presidente parlando “del nostro personale medico, infermieristico, di tutti quelli che lavorano nell’Unità di crisi, che guidano le ambulanze. Dobbiamo fare il modo che si riducano i numeri” dell’epidemia, ha esortato ancora, “che il contagio rallenti e vada in discesa invece che in salita”. “Non abbiamo ancora i dati definitivi” sui nuovi contagi da coronavirus in Lombardia, “ma possiamo anticipare che sono in linea più o meno con quelli dei giorni scorsi”. L’ordinanza che la Regione Lombardia ha annunciato ieri sera contro l’emergenza coronavirus “credo sia la più restrittiva che si possa emanare nell’ambito di quelle che sono le competenze regionali. Più di così non potevamo fare e lo abbiamo fatto, convinti che l’unica strada” per vincere l’epidemia sia “far capire alla gente che deve rimanere a casa”. Il presidente ha ricordato che il provvedimento è stato deciso “dopo avere avuto un lungo colloquio sia con i sindaci, ma soprattutto con i diversi stakeholders del Patto della competitività. Da parte di tutti c’è stata una richiesta unanime di assumere provvedimenti più restrittivi. Ragione per la quale, senza attendere oltre, abbiamo deciso di approvare l’ordinanza che va nella direzione di rendere molto più stringente ogni tipo di possibile contatto sociale e fisico fra gli individui”. “E’ chiaro che non possiamo farci carico” in strutture dedicate “di tutte le persone asintomatiche, o sintomatiche in modo leggero” in seguito a contagio da coronavirus, “perché non ci sono gli spazi. Bisogna fare in modo che nelle proprie abitazioni facciano delle scelte rispettose di tutte le esigenze: del malato e degli altri, per evitare di contagiarli”. “Proprio per rafforzare l’assistenza domiciliare – ha sottolineato il presidente – domani assumeremo una delibera” con l’obiettivo di “una maggiore partecipazione anche dei medici di base nell’essere presenti e nell’assistere situazioni” di infezione “poco gravi, che possono essere risolte all’interno della propria abitazione, e nel far rispettare tutte le regole. Grazie al cielo c’è stata la disponibilità dei medici”. “All’invito che noi abbiamo formulato in maniera vibrante, di ottenere la disponibilità di medici da altre regioni” per aiutare la Lombardia a fronteggiare l’emergenza coronavirus, “hanno risposto in molti: pare che siano in numero superiore ai 1.500”. “Anche su questo argomento – ha spiegato – oggi ci sentiremo con il ministro Francesco Boccia”, Affari regionali e Autonomie, “per iniziare a dare una serie di quelle che possono essere le nostre necessità e richieste da avanzare”. Fontana ha inoltre ricordato che “oggi pomeriggio arriveranno prima un gruppo di medici e infermieri da Cuba e poi, almeno così mi ha assicurato il ministro Boccia, un altro gruppo di medici, interpreti e infermieri dalla Russia. Sia agli uni che agli altri non posso che dire grazie per la collaborazione”.
Redazione
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