venerdì, Aprile 26, 2024

PD: “Il Coronavirus è un cecchino che se ne infischia della spavalderia. Restiamo a casa”

 

Non sono “on the road” le misure di contenimento anti Coronavirus.  E’ bene ricordare che si esce di casa solo per: “Comprovate esigenze lavorative – assoluta urgenza – situazione di necessità (come fare la spesa, portare fuori il cane etc) – motivi di salute”, esattamente quanto recita il modulo di Autocertificazione che ci viene richiesto in caso di controllo. Ma le cronache invece narrano che, malgrado le esortazioni in ogni dove a rimanere in casa, soprattutto dalle reti televisive, c’è una parte di italiani che fa orecchie da mercante e viola questo metodo efficace di profilassi contro il Covid-19. E fioccano denunce e multe ad automobilisti che sconfinano dal Comune di residenza e ai pedoni. Purtroppo questo deprecabile comportamento si registra anche a Ladispoli.  “C’è troppa gente in giro; ma siamo proprio stupidi noi che stiamo chiusi in casa?; incoscienti e irresponsabili, ma come possono comportarsi così, non hanno familiari, parenti e amici a cui pensare di far male oltre a tutti in generale?”; pure senza mascherina e guanti,” piccoli esempi della quotidiana protesta che circola sui social locali e che spesso si accompagna alla richiesta di maggiori controlli. Non si può istituire un corpo speciale di sceriffi per ricondurre alla ragione chi girovaga senza motivo, e le Forze dell’ordine sono già ampiamente impegnate per chiedergli un supplemento di controllo. Non per fare la morale, ma pensiamo che queste persone siano in deficit del senso della comunità, “perché dai passi e dai gesti di ciascuno dipende la vita” di tutti. Devono recuperare e capire che stare in casa significa “aderire alle norme da cittadini” consapevoli e non da sudditi vessati. Il Coronavirus è un cecchino che se ne infischia della spavalderia, è subdolo ed è oggetto prioritario della ricerca scientifica per mettere a punto il vaccino più adatto. Anche se in Italia, e nello specifico nella Regione Lazio, la curva della pandemia sta dando segnali incoraggianti, non bisogna abbassare la guardia: “in cauda venenum” dice la locuzione latina, il veleno è nella coda.  Qualcuno ha segnalato sui social l’utilizzo del Bosco di Palo anche da persone al di fuori della fascia dei disabili ai quali è stato regolarmente permesso l’accesso per soddisfare le loro condizioni psicofisiche, “con un ampio orario a disposizione”. Un utilizzo ben preciso e non per darsi alla botanica! Il Consigliere dem Federico Ascani si è interessato con l’Amministrazione comunale che ha risposto: “Il bosco è stato bonificato e rimesso in sicurezza.”

Circolo PD Ladispoli

Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli