venerdì, Aprile 19, 2024

No 5g a Cerveteri: scatta la petizione

La richiesta di alcuni cittadini: “Il Sindaco Pascucci impedisca con un’ordinanza le sperimentazioni sul territorio di Cerveteri”.

 

Mentre cresce sempre più il timore della possibile sperimentazione del 5G sul territorio e a Civitavecchia il sindaco Ernesto Tedesco ha deciso di firmare un’ordinanza per stoppare l’arrivo del 5G sul territorio comunale, a Cerveteri, alcuni cittadini chiedono al sindaco Alessio Pascucci di fare lo stesso: di impedire “con un’ordinanza le sperimentazioni sul territorio di Cerveteri”. E così scatta la petizione su change.org: No a 5G a Cerveteri. “Sono tempi questi che stiamo vivendo, davvero di rilevanza storica, se da una parte ci si affatica per aiutare chi messo in ginocchio dalla crisi pandemica sia economicamente sia sanitariamente, dall’altra parte c’è chi si approfitta del momento per portare sui territori del nostro amato comune di Cerveteri antenne e ripetitori 5G”. “Come tanti cittadini, abbiamo visto tutti a Cerenova e non solo, il taglio di alberi di grande stazza e spero non sia correlato, chiedo formalmente tramite questo articolo che il Sindaco Alessio Pascucci, chiarisca con quale atto comunale prende distanza dalle sperimentazioni della tecnologia 5 G e se non lo ha fatto, provveda con un’ordinanza!!!” “Associazioni di consumatori come il Codacons hanno lanciato l’allarme, scrivendo agli 8 mila sindaci italiani di adottare provvedimenti analoghi. Il Codacons ha anche presentato un esposto a tutte le procure della Repubblica d’Italia, sollecitando l’apertura di indagini sui pericoli per la salute provocati dalla rete 5G” “Quindi secondo le posizioni delle associazioni e di alcuni sindaci, tra cui anche il Sindaco Grando del comune di Ladispoli, peraltro quello di Ladispoli è il 74° atto amministrativo ufficialmente approvato tra i vari municipi d’Italia, compresi i 18 sindaci che dalla Valle d’Aosta alla Sicilia hanno emanato ordinanze urgenti e contingibili per bloccare il 5G”. “A differenza della mozione di consiglio comunale, infatti proprio l’ordinanza del Sindaco – massima autorità sanitaria locale – sarebbe l’unico strumento giuridicamente valido per arginare i pericoli dell’invasione elettromagnetica del wireless di quinta generazione, privo di studi preliminari sui rischi socio-sanitari per ecosistema e popolazione, altrimenti irradiata da inesplorate radiofrequenze già possibili agenti cancerogeni. applicando a un principio di buon senso prima ancora che di diritto, per precauzione, fino a quando i pericoli potenziali ed ipotizzati non saranno del tutto esclusi, deve applicarsi la massima cautela, evitando di procedere con la diffusione della nuova tecnologia. Quando si tratta di rischio salute bisogna procedere coi piedi di piombo ed evitare sperimentazioni potenzialmente nocive”. “A distanza di mesi dell’approvazione della Risoluzione di Vicovaro nel consenso del 1° meeting nazionale Stop 5G promosso il 2 Marzo 2019 dall’Alleanza Italiana Stop 5G, moltissimi Comuni d’Italia sono oggi ufficialmente Stop 5G”. “Prima di Vicovaro il vuoto, nelle amministrazioni locali dello tsunami del wireless di quinta generazione non se ne parlava affatto, ignorato completamente il rischio, mentre adesso – a poco più di un anno dal primo storico evento che ha avviato il dibattito in Italia – avanza inarrestabile una marea montante di consapevolezza nella rivendicazione di un diritto sancito all’art. 32 della Costituzione, richiamato l’europeo principio di precauzione dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, dalla provincia di Bolzano a quella di Caltanissetta e Nuoro, passando per le città di Roma (Municipio XII), Torino, Catania, Firenze, Piacenza e Bologna, dove vere e proprie roccaforti con decine di amministrazioni contrarie a Big Data si contano tra i piccoli centri in Alto Adige, Campania, Abruzzo e Puglia. A queste, si aggiungono anche la Regione Toscana e la Regione Marche: i consigli regionali hanno infatti approvato mozioni precauzioniste”. “Ma non solo, la questione è arrivata anche in Senato – si legge ancora nella petizione – tramite un interrogazione, di cui riporto uno stralcio a seguire: <<”…Legislatura 18 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01991, Pubblicato il 18 luglio 2019, nella seduta n. 135 DE BONIS – Ai Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare e dello ​​​​​​sviluppo economico”.

Redazione
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