martedì, Aprile 23, 2024

Fase 2, il governatore del Veneto Zaia ribadisce: “Il Veneto è pronto a aprire tutto e subito”

“Il Veneto è pronto a aprire tutto e subito”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Luca Zaia oggi nel punto stampa. “Infatti continua dal 10 aprile il calo dei pazienti ricoverati e in terapia intensiva. Il quadro epidemiologico e sanitario è cambiato completamente – ha spiegato -. E quindi oggi in Conferenza delle Regioni il Veneto chiederà l’autonomia per poter procedere alle riaperture prima possibile, ovviamente fatto salvo il giudizio del Comitato tecnico scientifico”. “Spero quindi che dalla conferenza dei presidenti di Regione oggi esca una richiesta al governo di rivedere le date previste dal Dpcm: per noi il primo giugno è ‘un’era glaciale’: è assolutamente inopportuna”. “Tra i primi settori che devono riaprire c’è il turismo – continua il governatore -, che è uno di quelli che ha sofferto di più, e io credo che anche le spiagge, con le misure di sicurezza, possano essere riaperte”. E ancora: “In Veneto siamo arrivati a 410 mila tamponi fatti. Il bollettino di oggi vede in calo a 5763 le persone in isolamento, con 402 persone in meno; i positivi, in totale sono 18553, 74 in più da ieri; i ricoverati sono scesi a 959, 33 in meno, così come anche quelli in terapia intensiva calati a 87, tre in meno da ieri, mentre i pazienti guariti e dimessi sono saliti a 2826, 44 in più; i decessi in ospedale sono arrivati a 1235, 12 in più, ed in totale sono 1589”, ha continuato Zaia, sottolineando: “Continua costante il calo di pazienti ricoverati ed in terapia intensiva. per questo il Veneto porta avanti la volontà di aprire tutto, perché è difficile pensare che la quasi totalità di aperture di oggi sia una salvaguardia rispetto alla chiusura di chi è ancora chiuso: il lockdown di fatto non c’è più: parrucchieri, barbieri, bar e ristoranti e negozianti non possono essere capri espiatori di questa situazione”, ha tenuto a ribadire. “Altri colleghi la pensano come me, io spero che il buon senso imperi, e si possa pensare a dare la facoltà alle Regioni di poter attivare delle aperture, magari giustificate da relazioni tecniche per cui si vuole aprire”.
Redazione
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