venerdì, Aprile 19, 2024

“Area boschiva di Cerveteri e dintorni gravemente danneggiata”

La segnalazione di alcuni cittadini che chiedono all’amministrazione comunale un intervento tempestivo

L’invasione di falene dello scorso anno, anche durante le ore diurne, certamente sarà difficile da dimenticare. Tanto che ora, con il ritorno di questi insetti, i cittadini chiedono interventi tempestivi all’amministrazione comunale. A quanto pare infatti l’area boschiva di Cerveteri sembra esserne invasa. I cittadini spiegano come questi insetti siano particolarmente nocivi (soprattutto nella loro forma lavarle, ossia la processionaria) per gli animali e per l’uomo. Per non parlare poi dei boschi. “Da una passeggiata fatta la scorsa domenica alle cascate di Montetosto – ha segnalato una cittadina – ho scoperto che la nostra amata macchia è completamente invasa da questi parassiti che stanno provocando la morìa anche delle querce più vecchie”.  “Ad occhio nudo guardando le colline intorno Cerveteri e Pian della Carlotta si vede la parte di bosco ormai secca”. E i cittadini chiedono un intervento “urgente” di “disinfestazione da parte della guardia forestale”. Ma nei boschi non possono essere effettuati interventi di disinfestazione. A dirlo è stato l’assessore all’ambiente Elena Gubetti: “Le fotografie pubblicate mostrano un bruco e delle falene della famiglia dei Taumetopeidi. Sono effettivamente delle processionarie, non del pino, ma della quercia) che sono abitualmente presenti nei boschi”. Boschi, all’interno dei quali, “abitualmente non si fanno trattamenti indiscriminati con insetticidi chimici per non alterare gli equilibri biologici esistenti”. “Nei boschi sono infatti previste solo le lotte obbligatorie e questa non lo è”. “Di fatto – ha spiegato l’assessore Gubetti – il bosco si autoregola ed è nostro dovere alterare il meno possibile gli equilibri dei nostri ecosistemi”. “In natura esiste già un predatore che si nutre delle larve della processionaria della quercia ed è il coleottero”. “Normalmente gli interventi chimici si fanno solo se le piante infestate sono all’interno di centri abitati ma mai nei boschi”. “Ovviamente – ha proseguito Gubetti – è importante prestare attenzione alla presenza di questi lepidotteri perché i peli di cui sono ricoperte le larve sono urticanti e quindi potenzialmente pericolosi per uomini e animali”. “E’ altrettanto chiaro che se ci fosse una vera e propria infestazione questa è stata favorita probabilmente da un cambiamento delle condizioni climatiche e da una carenza degli antagonisti che ne dovrebbero limitare la diffusione”. L’assessore ha comunque assicurato che attenzionerà agli organi competenti in materia “al fine di contrastare la natura del fenomeno”.

Redazione
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