venerdì, Marzo 29, 2024

Strage di Bologna, distribuiti dei volanti in cui si afferma che Maria Fresu fu la vera attentatrice alla stazione il 2 agosto 1980

Il lembo facciale riesumato dalla bara di Maria Fresu, una delle vittime dell’attentato alla stazione di Bologna assieme alla figlia Angela, di 3 anni, apparterrebbe a una vittima “mai inclusa nell’elenco” perché “evidentemente è la vera attentatrice alla stazione”. Lo affermano alcuni volantini distribuiti ieri nel centro storico del capoluogo emiliano da alcuni attivisti, intitolati ‘2 agosto 1980 La verità è orrenda’. “Lo scorso 9 gennaio, Gilberto Cavallini è stato condannato all’ergastolo per la strage di Bologna con una sentenza che conferma l’impianto accusatorio che vorrebbe i terroristi neri del gruppo Nar autori materiali di quell’ignobile atto terroristico – si legge nel volantino -. Eppure, proprio nel corso di quel processo, si è scoperta l’esistenza di una vittima mai inclusa nell’elenco di quelle che vengono riportate ogni anno”. “Una ragazza – prosegue il volantino, con in primo piano un’immagine del lembo facciale che una perizia del Dna ha escluso appartenesse a Maria Fresu – che morì certamente il 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna e di cui nessuno pianse la scomparsa né reclamò il corpo. Perché? Perché, evidentemente, è la vera attentatrice alla stazione, quella che il 2 agosto 1980 portava il micidiale ordigno che, esploso forse inavvertitamente, non solo la uccise, ma le provocò la mutilazione che ora rendiamo pubblica, affinché tutti capiscano cosa si tenta di nascondere dietro sentenze che non vogliono tener conto neanche delle verità scientifiche che pure sono emerse in questi anni”. Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della Strage di Bologna, parla di “gesto squallido di sciacallaggio, non ha niente a che vedere con la verità, fatto da qualcuno che non ha argomenti per difendere gli stragisti”.
Redazione
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