venerdì, Novembre 1, 2024

Il ritorno a scuola, parla la ministra Azzolina: “Nessuno ha mai affermato che la didattica digitale possa o debba sostituire quella in presenza”

“Nessuno ha mai affermato che la didattica digitale possa o debba sostituire la didattica in presenza. La configurazione concettuale e concreta dell’attività ‘a distanza’ rappresenta una sfida e al contempo un’opportunità, complementare alla didattica in presenza”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in audizione davanti alla commissione Istruzione del Senato. “Vogliamo digitalizzare la scuola e farlo in fretta”, ha spiegato Azzolina: “Abbiamo stanziato oltre 400 milioni di euro, aumentandoli dagli iniziali 200, per potenziare la connettività delle scuole portandola negli istituti”. “La scuola non ha mai abbandonato le studentesse e gli studenti” ha aggiunto. “Nel mese di settembre 2020, le attività didattiche riprenderanno in presenza e in sicurezza su tutto il territorio nazionale”, ha ribadito la ministra. Una ripresa, ha proseguito, che avverrà “nel rispetto di quella cornice dentro cui ci stiamo muovendo che sono le indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio contenute nel Documento Tecnico, elaborato dal Comitato Tecnico Scientifico (Ctc) “.”Le singole scuole – ha spiegato – saranno chiamate ad operare nel rispetto di un complesso equilibrio tra sicurezza, benessere socio-emotivo di  studenti e personale scolastico, qualità dei contesti e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all’istruzione. Lo faranno da sole? No. Il loro lavoro sarà accompagnato dall’Amministrazione centrale e periferica e dagli Enti Locali” ha assicurato. “Il governo è costantemente impegnato nel reperimento delle risorse necessarie per garantire il corretto avvio dell’anno scolastico”, ha poi proseguito alla commissione Istruzione del Senato. “In tal senso – ha spiegato – si sottolinea che l’articolo 235 del decreto legge 34/2020, in aggiunta agli stanziamenti di cui agli articoli 231, 232, 233 nonché di altre fonti di finanziamento da stanziamenti europei, istituisce presso il ministero dell’Istruzione un apposito fondo, denominato ‘Fondo per l’emergenza epidemiologica da Covid-19’, pari a 1 miliardo di euro, allo scopo di adottare le opportune misure per la riapertura delle istituzioni scolastiche”. “Avremo tutti gli spazi che servono e potremo assumere a tempo determinato il personale, docente e Ata, che si renderà necessario sulla base delle esigenze emergenti dai territori”, e ancora: “L’istruzione non è una spesa, è un grande investimento, per il bene del Paese. E finalmente i tagli sono un ricordo del passato. La rotta, grazie a questo governo, è stata decisamente invertita”.  “In queste settimane l’intero Paese ha apprezzato il ruolo fondamentale della scuola, che è tornata al centro del dibattito e deve rimanerci – ha aggiunto – non possiamo più permetterci di dimenticarlo o di trattare l’istruzione come qualcosa che non serva”.
Redazione
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