venerdì, Marzo 29, 2024

Coronavirus, allarme dell’Oms: “Nel mondo la pandemia accelera, casi raddoppiati nelle ultime sei settimane”

“Non c’è alcun Paese che non sia stato toccato da Covid-19, una pandemia che non si cura di orientamenti politici e dei confini, e anzi ha messo in luce le disuguaglianze. Con 11,8 milioni di casi nel mondo, e più di 544 mila morti, la pandemia sta accelerando”. A dirlo è Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), durante una conferenza stampa a Ginevra. “I casi totali sono raddoppiati in 6 settimane”, ha segnalato il dg Oms. “Tutti noi dobbiamo guardarci allo specchio: l’Oms, tutti gli stati membri e tutti i soggetti coinvolti nella risposta” al Covid-19: “Siamo nel mezzo della battaglia della nostra vita e dobbiamo fare di meglio. Non solo ora, ma per il futuro. Queste minacce non si fermeranno mai e con ogni probabilità peggioreranno” ha sottolineato. L’arrivo di Covid-19 è stato un evento eccezionale, che ci ha insegnato una lezione importante, ha affermato il capo dell’Oms: “Abbiamo imparato che quando si tratta della salute i nostri destini sono uniti. E che i Paesi che sono riusciti a mettere sotto controllo l’epidemia hanno adottato una strategia completa, basata sul distanziamento, il tracciamento, i test e i tamponi. E anche se lottiamo contro questa pandemia, dobbiamo preparaci ad epidemie future, ma anche alle sfide del nostro tempo come l’antibioticoresistenza, il cambiamento climatico e le disuguaglianze”. Inoltre, “in questo momento nel mondo, sia nei Paesi poveri che ricchi, molte più persone stanno soffrendo la fame. Le stime del World Food Programme (Wfp) ci dicono che la fame globale potrebbe aumentare e colpire oltre 270 milioni di persone. Questi non sono numeri, queste sono persone”. Il direttore generale dell’Oms ha lanciato anche l’allarme perché “centinaia di milioni di bambini sono a rischio per le mancate vaccinazioni di routine per la tubercolosi, la polmonite, il morbillo, la poliomielite, il colera, la diarrea. Molti Paesi inoltre stanno esaurendo i farmaci per l’Hiv”. Tedros Adhanom Ghebreyesus ha invitato a seguire l’esempio di “alcuni Paesi” che “hanno posto l’epidemia sotto controllo, impariamo da loro”. “La miglior difesa contro le emergenze è un forte sistema sanitario”, ha evidenziato il dg, invitando i governi a investire per rafforzare i sistemi sanitari. Tedros Adhanom Ghebreyesus ha poi annunciato “in linea con la nostra richiesta di revisione della risposta alla pandemia, gli stati membri hanno convenuto che l’Oms dovrebbe avviare una valutazione indipendente e completa sull’esperienza acquisita dalla risposta sanitaria internazionale”. L’operato dell’Organizzazione è stato infatti più volte messo sotto accusa o criticato, ed è di qualche giorno fa la conferma dell’uscita dall’Oms degli Stati Uniti guidati da Donald Trump. “La grandezza di questa pandemia, che ha toccato praticamente tutti i Paesi del mondo, merita chiaramente una valutazione commisurata – ha sottolineato Tedros Adhanom Ghebreyesus – Per questo sono orgoglioso di annunciare che l’ex primo ministro della Nuova Zelanda, Helen Clark, e l’ex presidente della Libera, Ellen Johnson Sirleaf”, premio Nobel per la Pace, “hanno accettato di essere da co-presidenti del Comitato di valutazione che sarà denominato ‘Independent panel for Pandemic Preparedness & Response'”. Clark e Sirleaf sono intervenute all’incontro assicurando il massimo impegno. “Questo è il momento della riflessione, un modo per guardare al mondo in cui viviamo e per trovare la via per rafforzare la nostra collaborazione mentre lavoriamo insieme per salvare vite e mettere questa pandemia sotto controllo”, ha aggiunto il direttore generale. Helen Clark e Ellen Johnson Sirleaf “sono state selezionate attraverso un ampio processo di consultazione con gli stati membri dell’Oms e gli esperti mondiali – ha aggiunto il direttore generale – Non riesco a immaginare altre due leader forti e indipendenti che possano aiutarci a guidare questo processo di valutazione indipendente e critica”. Tedros Adhanom Ghebreyesus ha lanciato anche un monito: “Amici miei, non commettete errori. La più grande minaccia che affrontiamo ora non è il virus, piuttosto, è la mancanza di leadership e solidarietà a livello globale e nazionale. Non possiamo sconfiggere questa pandemia come un mondo diviso”. “Le divisioni e le fratture fra noi – ha detto commosso il dg – sono un vantaggio per il virus”. “Dobbiamo riunirci a livello globale – ha esortato il dg, senza mai far riferimento all’uscita degli Stati Uniti dall’Organizzazione – per prendere queste lezioni duramente conquistate durante la pandemia e trasformarle in azioni”. Covid-19 “è un test di solidarietà globale e di leadership globale. Il virus prospera sulla divisione ma viene contrastato quando ci uniamo. La mia speranza è che questa crisi decisiva della nostra epoca ricorderà allo stesso modo a tutte le persone che la migliore via da seguire, l’unica via da seguire, è insieme”.
Redazione
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