giovedì, Marzo 28, 2024

Governo, il premier Conte rassicura: “Non vedo rimpasti all’orizzonte”

Un rimpasto nella squadra di governo dopo le regionali fissate a settembre? “No, non vedo all’orizzonte un rimpasto di governo, sono soddisfatto della squadra dei ministri”. Lo assicura il premier Giuseppe Conte, in un’intervista all’emittente spagnola Nius. “Abbiamo appena approvato un decreto molto importante per l’Italia, il Dl semplificazioni – prosegue il presidente del Consiglio – che taglia la burocrazia, che consente di accelerare la spesa per gli investimenti, sblocchiamo tantissimi cantieri. Abbiamo individuato circa 130 opere strategiche per le quali vogliamo correre molto speditamente, abbiamo un piano di rilancio condiviso con tutta la società italiana, stiamo lavorando a questo, siamo molto concentrati, non vedo rimpasti all’orizzonte”. Farà parte di una lista politica futura? “No. Io non lavoro per me, sto lavorando con grande impegno. Sono onorato di svolgere questo incarico di presidente del Consiglio, come recita la Costituzione italiana, con ‘disciplina e onore’. Fino all’ultim’ora, all’ultimo minuto, lavorerò sempre per il bene comune, con grande spirito di servizio”, ma “non sto lavorando per fare un mio partito”. Una nuova ondata Covid post estate? “Alcuni esperti ragionano, è un dibattito pubblico, ragionano di una seconda ondata. Io non so se arriverà, anche perché non sono uno scienziato, e mi pare capire che essendo questa pandemia un nuovo virus le previsioni son difficili. Dico solamente che se ci dovesse essere una nuova ondata l’Italia è attrezzata per mantenerla sotto controllo”. A chi gli domanda se gli italiani abbiano ormai abbassato la guardia sulle misure di contenimento, “ho un atteggiamento di fiducia – risponde il presidente del Consiglio – occorre attenzione ma anche fiducia. In questo momento i cittadini italiani devono affrontare la ripresa delle attività economiche sociali e culturali con tranquillità. Devono rispettare le poche regole di distanziamento, l’utilizzo della mascherina se non c’è distanziamento ma la vita in Italia deve riprendere, tutte le attività devono riprendere. Abbiamo potenziato la risposta del sistema sanitario, fatti milioni di test, abbiamo anche elaborato un piano di monitoraggio molto dettagliato che ci consente di controllare tutte le aree territoriali: sono fiducioso, abbiamo tutte le condizioni per affrontare l’estate e anche l’autunno”. Al presidente olandese Mark Rutte “spiegherò che abbiamo fretta nell’interesse di tutti, non solo nostro ma anche dell’Olanda. Più rischiamo di ritardare più rischiamo di elaborare una risposta inefficace. Se noi lasciamo che si distrugga il mercato unico i danni saranno anche per l’Olanda non solo per Italia, Spagna, Portogallo e Francia. Anche l’Olanda beneficia dal mercato unico, si avvale dell’economia europea. Quindi anche nel loro interesse è una reazione chiara e immediata”. Per il Consiglio europeo di Bruxelles “non parliamo di compromesso, perché tra 27 Paesi finirà che per trovare un comune denominatore abbasseremo sempre di più il livello della risposta europea, che deve essere invece forte, solida, adeguata alle circostanze eccezionali che stiamo vivendo. Deve essere ambiziosa a livello politico. Quindi non un compromesso al ribasso o di basso profilo, ma una decisione politica ambiziosa”. Con il premier spagnolo Pedro Sanchez c’è “un’ottima relazione, un rapporto di amicizia. Abbiamo imparato a conoscerci meglio in questi anni, sicuramente i nostri paesi ne beneficeranno: stiamo rafforzando intesa politica”. Durante la pandemia “ci siamo sentiti molte volte, l’ho chiamato io, mi ha chiamato lui, aggiornandoci sulla situazioni dei rispettivi paesi” esprimendo “rammarico per le vittime, cresciute progressivamente, abbiamo espresso un reciproco sentimento di solidarietà. I nostri popoli si sono ancor più avvicinati, avendo condiviso questo destino a tratti anche tragico”. “Con grande piacere ho raccolto invito del presidente Sanchez – prosegue il presidente del Consiglio – erano alcuni anni che non c’era un incontro a livello di capi di governo. Sicuramente abbiamo rafforzato l’amicizia e posto le basi per incrementare i nostri rapporti. Ci siamo detto che entro fine anno sarebbe bello poter celebrare un vertice intergovernativo” proprio “al fine di una più stretta collaborazione”. Quale piatto della cucina italiana il premier Giuseppe Conte offrirebbe ai cosiddetti Paesi frugali per convincerli a sposare la causa del Recovery Fund? “Ci sono tanti piatti che potrebbero piacere ai miei amici dei Paesi frugali. Gli suggerirei di condividere un bel tiramisù, così ci tiriamo su noi e l’Europa”. Il Recovery Fund “sicuramente ha qualche assonanza, qualche tratto di similitudine con il piano Marshall: anche qui interveniamo con un piano ambizioso di ricostruzione dopo un evento tragico che ha creato grandissima sofferenza in termine di vittime e conseguenze sul piano economico sociale. Però è evidente che il contesto storico e politico è completamente diverso”. “Noi stiamo elaborando una risposta che viene da noi stessi, europea, non è più un piano che ci viene proposto dall’esterno. Lo stiamo elaborando noi perché dobbiamo essere consapevoli del momento che stiamo vivendo e dobbiamo coordinare gli sforzi, tutti insieme, per poterci riprendere e dare una prospettiva ancora più rafforzata alla stessa Unione europea, alla nostra casa comune”. “Credo che i tempi siano determinanti – torna a ribadire il presidente del Consiglio – io, con il presidente Sanchez siamo d’accordo, ci batteremo perché si possa formalizzare questo negoziato già al prossimo vertice o comunque nel mese di luglio. Perché, attenzione: una risposta può essere adeguata ma se tardiamo diventa inadeguata, rischiamo di dover moltiplicare gli sforzi economici, con maggiori rischi di andare incontro a un insuccesso”.
Redazione
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