venerdì, Marzo 29, 2024

Dalla quarantena “bloccata” a Ladispoli dal padre a cui era stata sospesa la genitoritalità

 

Tre anni fa il tribunale per i minori aveva stabilito che la bambina fosse affidata alle cure della zia materna residente a Broni ma da mesi vive ormai a Ladispoli. Per la mamma solo qualche videochiamata di due ore e senza alcuna programmazione

 

Era venuta a Ladispoli per trascorrere il Carnevale con il padre e da quel momento non è più tornata nel suo comune di residenza, a Broni in Lombardia, dove dovrebbe vivere sotto la tutela della zia materna.

LA STORIA. Tutto accade circa tre anni fa. Protagonista di questa storia è Stella (nome di fantasia). Lei e i suoi genitori vivevano a Ladispoli. Un rapporto, quello tra madre e padre, complicato, sfociato anche in atti di violenza, come segnalato anche ai Carabinieri più volte intervenuti presso la loro abitazione per liti domestiche. Da qui scatta la segnalazione ai servizi sociali e al tribunale per i minori di Roma. A entrambi i genitori di Stella viene sospesa la responsabilità genitoriale perché litigiosi e la bambina viene collocata presso la madre. Qualcosa però va “storto”. La donna un giorno viene informata che il padre (il nonno della bambina, ndr) è in fin di vita e così decide di partire, insieme alla figlia, alla volta di Torino per salutare per l’ultima volta il padre. Il viaggio viene comunicato tempestivamente, «come dimostrato anche dalle relazioni dei Carabinieri», alle forze dell’ordine, ai servizi sociali e alla Procura. Nonostante questo però, scatta la segnalazione. Secondo quanto comunicato dal padre ai servizi sociali, la donna avrebbe portato via la bambina senza comunicarlo. Un rapimento, insomma. La segnalazione arriva al tribunale dove contestualmente arriva anche la segnalazione dei Carabinieri «in cui si spiega – ha raccontato il legale della donna, l’avvocato Catia Pichierri – che la signora aveva comunicato dove stava andando. Nonostante questo però, il tribunale ha deciso l’allontanamento della bambina dalla madre». Su padre e madre vengono avviate delle perizie psicologiche per verificare la reale idoneità o meno alla genitorialità. «Alla madre – ha proseguito ancora l’avvocato – viene diagnosticata una personalità disturbata, borderline, senza che però la donna abbia una storia in tal senso (non ha alcun procedimento penale nè le è stato imputato alcunché nei confronti della figlia)». Sempre secondo la relazione del centro diagnostico sui due, il padre invece, sebbene con un passato travagliato (a quanto pare sarebbe responsabile di diversi reati penali e viene evidenziato anche uno stato di tossicodipendenza dal quale non era ancora uscito all’epoca dei fatti) dimostrerebbe la sua volontà di cambiare. Sulla base di queste relazioni il tribunale per i minori di Roma deciderebbe dunque di far decadere la responsabilità genitoriale della madre e di sospendere la responsabilità genitoriale del padre. E così Stella finisce per essere affidata a una zia materna residente a Broni, in Lombardia. La madre riesce a incontrare la figlia in uno spazio neutro una volta al mese. Può invece chiamarla al telefono quotidianamente. Diverso il rapporto con la figura paterna. La bambina lo va a trovare regolarmente per le feste e le vacanze. Anche a Carnevale.

LA SITUAZIONE DAL LOCKDOWN. Con la chiusura prima del Nord Italia e successivamente dell’intero Paese a causa dell’emergenza sanitaria da coronavirus,Stella resta bloccata a Ladispoli a casa del padre. Una situazione che preoccupa e non poco la mamma di Stella. Il centro diagnostico incaricato dal tribunale per i minori aveva infatti evidenziato uno stato di tossicodipendenza da cui l’uomo non era ancora uscito. Preoccupa dunque il fatto che la bambina stia con il padre che oltre «a essere autore di plurimi reati era all’epoca anche un tossicodipendente». Non solo. Nonostante la donna abbia più volte chiesto ai servizi sociali di Broni e di Ladispoli di poter intraprendere dei percorsi per recuperare la propria genitorialità, ad oggi, nulla sarebbe stato fatto in tal senso dagli uffici preposti. A peggiorare le cose, l’impossibilità per la madre di poter vedere o comunicare con la figlia. Solo grazie all’insistenza del suo legale che ha presentato diverse istanze al tribunale dei minori di Milano e ai servizi sociali, e all’intervento in Parlamento del senatore Lucio Malan che fa capo all’associazione Rete Sociale, ora, la mamma di Stella riesce finalmente a comunicare con la bambina per due ore. Videochiamate che però non sono programmate a largo giro di posta e che non hanno una cadenza fissa.Nonostante non sia stato documentato il recupero della genitorialità per il padre – ha detto l’avvocato Pichierri – sembra ci sia la volontà di collocare la bambina presso il padre. Il tribunale per i minori di Milano – ha proseguito – ha spiegato che il servizio sociale favorisce che la bambina stia dal padre e avrebbe disposto anche l’ascolto della minore». Dal canto suo, ora, l’avvocato ha chiesto la consulenza tecnica d’ufficio (Ctu) su entrambi i genitori per capire se siano delle figure adeguate ad occuparsi della bambina che non vede dal vivo la madre da gennaio scorso. Ora la domanda che sorge spontanea, per l’avvocato è: quale servizio sociale ha detto al tribunale dei minori di Milano che si preferisce il collocamento di Stella a casa del padre? Quello di Ladispoli o quello di Broni?«Dai documenti – ha proseguito ancora l’avvocato Pichierri – emerge una evidente ingiustizia. La madre è vero che si è allontanata insieme alla figlia per andare al capezzale del padre morente ma è anche vero che ne ha data ampia comunicazione, come attestato anche dai documenti presentati dai Carabinieri. Ma di questo, il tribunale dei minori di Roma, sembra non tenere conto. Proprio come sembra non aver tenuto conto dei procedimenti penali pendenti sull’uomo. Il tribunale – ha concluso Pichierri – ha ignorato la comunicazione dei carabinieri prendendo in considerazione solo la segnalazione dei servizi sociali che hanno preso in considerazione, a loro volta, solo la segnalazione del padre».

(fonte www.baraondanews.it)

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