giovedì, Aprile 25, 2024

“Quale sviluppo? Civitavecchia discuta”

I Sindacati: “Per un progetto di sviluppo sostenibile, integrato, condiviso e soprattutto concreto”

 

Il Polo Energetico di Civitavecchia, affermatosi in passato con migliaia di addetti in forza di un modello di sviluppo industriale ormai superato, sta profondamente cambiando. Per Torrevaldaliga nord, Enel sta andando avanti con il progetto di un nuovo impianto basato ancora su combustibili fossili che a regime avrà pochissimi occupati, più o meno come la stessa Torrevaldaliga sud ugualmente alimentata a metano: una prospettiva inaccettabile per un territorio già in forte crisi e che più volte in passato ha dovuto fare i conti con la contrapposizione tra lavoro e salute. Il rilievo di tali trasformazioni pone la città davanti a due problemi. Da un lato, un problema energetico e ambientale, che dopo decenni di inquinamento e a fronte della crisi climatica in atto richiede soluzioni finalmente sostenibili. In primo luogo da parte di Enel e Tirreno Power. Del resto, è ormai evidente il consolidato impegno europeo in favore delle rinnovabili, oggi sempre più convenienti rispetto alle fonti fossili tradizionali. Dall’altro, un problema occupazionale ed economico, con una crisi che investe pesantemente i comparti elettrico, metalmeccanico e portuale, e più in generale l’intera città, tanto più a seguito dell’emergenza Covid che ha letteralmente azzerato settori finora trainanti, come il crocierismo. In questo quadro riteniamo che la città abbia oggi bisogno di un progetto complessivo e concreto, capace di attivare risorse pubbliche e private che veda un pieno coinvolgimento del Governo per l’attivazione di specifici accordi di programma. Un progetto che tenga insieme ambiente e lavoro e, in un contesto di conversione ecologica e risanamento ambientale del territorio, miri a mantenere ed anzi aumentare i livelli occupazionali mediante interventi integrati nei tanti settori di potenziale sviluppo come le energie rinnovabili, la logistica, i trasporti, il turismo, ecc. Un progetto, infine, che sia fatto per unire e non per dividere, e che quindi guadagni l’indispensabile sostegno della comunità locale attraverso un dialogo aperto e partecipato. Civitavecchia deve poter decidere del proprio futuro e deve farlo in fretta, ricercando la massima unità fin dalla prossima ripresa del tavolo ministeriale sul phase-out del carbone. Per questo ci stiamo attivando affinchè la città e le sue istanze economiche, politiche e sociali arrivino a un momento di confronto generale per un’idea concreta di sviluppo. C’è bisogno di idee, investimenti, impegno politico e sociale. Questo è il momento.

FIOM-CGIL Civitavecchia Roma nord Viterbo

USB Lavoro Privato Civitavecchia

Comitato SOLE Civitavecchia

Redazione
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