venerdì, Maggio 17, 2024

Mar Cinese Meridionale: alta tensione tra le navi Usa e quelle di Pechino

La Cina chiede ai militari di mantenere la calma nel Mare Cinese Meridionale. L’ordine, secondo fonti al corrente della situazione citate dal South China Morning Post, è quello di “non sparare il primo colpo”. Sia la Cina sia gli Stati Uniti hanno aumentato la loro presenza nelle acque che Pechino rivendica come proprie per la quasi totalità – nonostante una sentenza della Corte Permanente di Arbitrato dell’Aja abbia dato ampiamente torto alla Cina su questo punto – aumentando la tensione e il rischio di incidenti. Pechino, però, non vuole dare a Washington l’opportunità di un’escalation e ai suoi piloti e funzionari di Marina ha ordinato di esercitare moderazione. Secondo una fonte vicina all’Esercito di Liberazione Popolare, Pechino avrebbe anche comunicato agli Stati Uniti “attraverso vari canali” l’ordine impartito ai propri militari, in un gesto di buone intenzioni da parte della Cina. “È facile dare l’ordine di sparare”, ha dichiarato la fonte citata dal quotidiano di Hong Kong, “ma né la Cina né gli Usa sono in grado di controllare le conseguenze. La situazione attuale è altamente tesa e molto pericolosa”. I protocolli per gestire questo tipo di tensioni esistono già, ha spiegato un’altra fonte, ma andrebbero aggiornati. Le tensioni nel mare Cinese Meridionale e nel Mare Cinese e Orientale sono state dibattute la settimana scorsa da Stati Uniti e Cina in una telefonata tra i rispettivi ministri della Difesa. Il colloquio era stato messo in agenda da un mese dagli Stati Uniti, ma la Cina non avrebbe mostrato interesse, fino a quando la leadership non avrebbe cambiato idea, dando il via libera alla telefonata tra il ministro della Difesa, Wei Fenghe, e il capo del Pentagono, Mark Esper. Il lungo colloquio, durato circa 90 minuti, non sembra avere però sortito un significativo riavvicinamento tra le due parti: Wei ha ribadito la posizione cinese sul Mare Cinese Meridionale e su altre questioni (a cominciare da Taiwan) sollecitando gli Stati Uniti a “migliorare la gestione e il controllo dei rischi marittimi, evitare di intraprendere mosse pericolose che possono provocare un’escalation e salvaguardare la pace e la stabilità regionale”, secondo quanto riporta l’agenzia Xinhua. Esper, invece, ha “espresso preoccupazione sull’attività destabilizzante della Cina nella vicinanze di Taiwan e nel Mare Cinese Meridionale”, in base a quanto riporta il Dipartimento della Difesa di Washington.
Redazione
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