mercoledì, Maggio 8, 2024

Calcio, Bayern di Monaco in festa per la sesta Champions League

E’ la sesta Champions del Bayern Monaco, la favorita che si conferma tale, un autentico schiacciasassi che torna sul torno d’Europa dopo aver vinto tutte e undici le partite che ha disputato, prima e dopo la pandemia, in questa edizione così particolare. il destino è ingrato per il Paris SG, il club ricco sfondato degli sceicchi che ha speso un miliardo e duecento milioni di euro per collezionare campioni e poi è stato trafitto da un ragazzino cresciuto nel suo vivaio (esordì in prima squadra a 16 anni e 8 mesi), Kingsley Coman, che venne portato via dalla Juventus e ora ha trovato consacrazione definitiva in Baviera. Per il Bayern, che con sei coppe raggiunge il Liverpool che la sua sesta l’aveva vinta l’anno scorso (con un allenatore tedesco), è una stagione trionfale, Triplete come già gli era riuscito nel 2013 e tanti saluti a chi, dopo l’esonero di Kovac e l’arrivo di Flick aveva pronosticato una stagione avara di soddisfazioni. Invece raramente si era vista una macchina da calcio così efficace, anche quando il suo micidiale bomber Lewandowski rimane a secco: a risolvere la finale del Da Luz ha pensato Coman, con un colpo di testa al 14′ st su cross di Kimmich, e al termine di una bella azione corale, una delle tante dei bavaresi durante questa Final Eight di Lisbona dominata. Così dopo aver annichilito Messi e il Barcellona e superato con tre reti di scarto il Lione, i bavaresi hanno distrutto il sogno del Paris SG, la cui delusione si trasforma nel pianto a dirotto di Neymar e Paredes a fine partita. O Ney sognava un Pallone d’oro almeno virtuale (quest’anno France Football non lo assegnerà) grazie a quel trionfo per inseguire il quale ha lasciato Barcellona per Parigi, invece dovrà riprovarci. Questa sera non è stato all’altezza, anche se ha tirato fuori un paio di colpi dei suoi, e nemmeno l’altro fuoriclasse Mbappè, in non perfette condizioni, lo ha assistito. La differenza è stata proprio questa: i due fenomeni, e anche Di Maria, questa volta non sono riusciti a fare la differenza e forse si è sentita l’assenza di un Cavani, ovvero un attaccante vero, ma il Matador ha deciso di lasciare Parigi a fine giugno e ora cerca ricchi contratti altrove.
Redazione
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