giovedì, Maggio 9, 2024

Caivano (Napoli), oggi l’ultimo saluto a Maria Paola Gaglione

Si svolgono oggi pomeriggio a Caivano in provincia di Napoli i funerali di Maria Paola Gaglione, la 22enne morta dopo essere stata speronata dal fratello 30enne Michele Antonio che non accettava la relazione della giovane col suo compagno trans Ciro.  Intanto rimane in carcere Michele Antonio Gaglione, 25 anni, fratello di Maria Paola Gaglione. Lo ha deciso il gip Fortuna Basile di Nola (Napoli). Il ragazzo, è accusato dell’omicidio preterintenzionale della sorella aggravato dai futili motivi. Sostiene di non aver mai detto ‘era infettata’ e non voleva ucciderla, l’avrebbe inseguita solo per parlarle e poi urtato lo scooter.  Intanto Ciro in una conferenza stampa racconta le fasi dell’omicidio e ricorda la compagna Maria Paola. “La mia famiglia mi vuole bene per quello che sono, non ce la faccio più. Doveva succedere a tutte e due. Io la voglio vedere per l’ultima volta a Maria Paola”. Il ragazzo ha raccontato delle minacce di morte e aggressioni fisiche verso Maria Paola da parte della famiglia di lei.  “L’ho inseguita a bordo del mio scooter, ma non l’ho uccisa. Non ho provocato io l’incidente. Volevo solo chiederle di tornare a casa: aveva fatto le valigie ed era scomparsa, gettando tutta la famiglia nella disperazione”. E’ questa – secondo quanto riferito in sintesi dal suo legale, Domenico Paolella – la tesi difensiva che Michele Gaglione, fermato per omicidio preterintenzionale dopo la morte della sorella Maria Paola, ha ribadito stamane durante l’udienza di convalida davanti al gip. “Devono pagare Michele, la mamma e il papà. Tutti e tre devono pagare. Ma quale incidente, non è vero”. Lo ha detto la mamma di Ciro Migliore, il giovane trans ferito nell’incidente,  che ha portato alla morte della sua fidanzata.  Maria Paola, 18 anni compiuti a luglio, e Ciro, 22 anni e qualche precedente per spaccio, si erano conosciuti in quel mix di dignità e miserie umane che è il Parco Verde di Caivano (Napoli) quando lui era ancora Cira. Il loro amore transgender, mai accettato dalla famiglia di lei, è finito tragicamente nella notte tra venerdì e sabato nel fosso di una stradina di campagna della vicina Acerra dove Maria Paola, in fuga con Ciro sullo scooter, è caduta sbattendo la testa contro una colonnina di cemento che provvede all’irrigazione dei vicini campi agricoli. Un incidente come tanti se non fosse che a determinarlo, secondo le prime indagini dei carabinieri, sarebbe stato il fratello di lei Michele Antonio, 30 anni, al termine di un inseguimento fatto di calci e tentativi di speronamento. Con la sorella a terra esanime l’uomo, in preda a un raptus di violenza, si sarebbe scagliato sul suo compagno che era sul selciato prima di rendersi conto delle condizioni in cui versava la sorella. Nessuno indossava il casco. Ciro è in ospedale, ma le sue condizioni non preoccupano.
Redazione
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