mercoledì, Maggio 15, 2024

Coronavirus, secondo il Pew Research Center il mondo boccia la Cina per la gestione della pandemia

La Cina ha gestito malamente la pandemia di Covid-19: è quanto si rileva nell’indagine del Pew Research Center (è un think tank statunitense con sede a Washington che fornisce informazioni su problemi sociali, opinione pubblica, andamenti demografici sugli Stati Uniti ed il mondo in generale) diffusa oggi, che ha interessato 14 Paesi tra le maggiori economie avanzate. Il 61% complessivo degli intervistati esprime un giudizio negativo sulla risposta della Repubblica Popolare Cinese alla diffusione del coronavirus, che si propagò da Wuhan alla provincia dello Hubei. Fa eccezione l’Italia, il solo tra i 14 Paesi in cui il giudizio negativo si mantiene sia pure di un filo sotto la metà degli intervistati, al 49%, facendo prevalere col 51% i giudizi positivi. I più severi in assoluto sono i Paesi asiatici, il Giappone e la Corea del Sud, che bocciano la Cina col 79%, seguiti dagli intervistati australiani (73%) e danesi (72%); la classifica dei giudizi negativi vede quindi al 65% la Svezia e al 64% gli Usa, al 61% il Canada e al 60% il Regno Unito. Secondo la ricerca, è salita ai massimi storici l’opinione negativa nei confronti della Cina fra i 14 Paesi delle maggiori economie avanzate.  L’indagine rileva che la reputazione peggiore della Cina è manifestata in Giappone, dove incontra lo sfavore dell’86% degli intervistati; seguono Svezia (85%) e Australia (81%). Il giudizio più benevolo è invece espresso in Italia dove “solo” il 62% ha una cattiva opinione della Cina. Nella media complessiva, la valutazione negativa risulta nel 73% degli intervistati. Significativo è il mutamento di opinioni determinato dalla pandemia di Covid-19, che ha inciso soprattutto in alcuni Paesi: ha fatto schizzare la quota di australiani ostili alla Cina del 24%, mentre nel Regno Unito la crescita è stata di 19 punti fino al 74% e negli Stati Uniti di 13 punti toccando l’attuale 73% di sfavorevoli (come l’Olanda). Ma tornando all’Italia, la quota di giudizi negativi è salita di appena il 5%. La pandemia di Covid-19 ha, inoltre, affondato ai minimi storici il livello di fiducia dell’opinione pubblica nei confronti del leader cinese Xi Jinping. Nella media complessiva, il 78% degli oltre 14 mila soggetti intervistati dichiara di non avere fiducia in Xi Jinping, con un balzo notevole di giudizi negativi tra il 2019 e il 2020. Anche in Italia, più benevola nel suo giudizio sulla Cina rispetto ad altri Paesi, il livello di sfiducia verso il presidente cinese è schizzato al 75% dal 54% di un anno prima.
Redazione
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