lunedì, Aprile 29, 2024

Tamponi al PIT, falsa partenza…

Molti i disagi vissuti dagli utenti nel primo giorno del servizio alla Casa della Salute sull’Aurelia: persone in fila per ore, server bloccati e test-covid, probabilmente, da ripetere

E’ stato un caos al container della Asl per i tamponi rapidi e molecolari installato alla casa della salute presso il PIT di Ladispoli e che è entrato ufficialmente in servizio ieri mattina: anziani, genitori con bambini al seguito, giovani e meno giovani per ore in fila in attesa di poter effettuare la registrazione così da poter poi effettuare il tampone. Ma a quanto pare un problema ai server avrebbe creato non pochi disagi. Con i mezzi informatici ko, infatti, le registrazioni erano paralizzate. Lunghe attese anche per gli utenti che avevano già effettuato il tampone ma che, sempre a causa del blocco dei server, avrebbero rischiato di dover tornare stamattina e ripetere il test proprio per l’impossibilità di procedere con la registrazione. “Ci sono diverse persone in attesa – ha denunciato una utente in fila – con il rischio di essere contagiati. Si sta rasentando l’assembramento. Diverse persone – ha proseguito – hanno deciso di tornare domani (oggi, ndr) nella speranza che il sistema funzioni”.

 

Marco Pierini ricoverato,

lotta contro il covid

Ha avuto per 10 giorni consecutivi la febbre alta tanto da decidere di chiedere al suo medico di sottoporsi al tampone per il covid-19. Protagonista il consigliere del Pd Marco Pierini. A raccontare la sua “avventura” è stato proprio il dem: “Ho avuto 10 giorni di febbre, al decimo giorno di febbre a 39 – ha raccontato Pierini – ho chiesto al mio medico il tampone. Sono andato a Bracciano ed è risultato positivo”. “La cosa non migliorava ho così deciso di chiamare il 118 per farmi portare al centro covid del Gemelli”, ha proseguito il consigliere Pierini ancora ricoverato al centro covid allestito alla Columbus. Ma le sue condizioni di salute sono ora in netto miglioramento. Ricoverato da venerdì e sottoposto alle terapie previste in caso di positività al covid-19, la febbre è subito sparita e già da ieri sta molto meglio. “Sto effettuando le terapie previste dal protocollo – ha spiegato – in attesa di un tampone negativo”.

 

Altre due classi in isolamento

alla Melone in attesa dei test

Desidero elogiare tutti gli studenti ed i docenti dell’Istituto Comprensivo Corrado Melone che stanno rispettando e facendo rispettare le norme di sicurezza entro la Scuola, tanto da impedire la diffusione del virus portatovi dall’esterno. Infatti i ragazzi della classe 2B secondaria (la nostra classe con il primo caso di positività), sono risultati tutti negativi al primo dei due test previsti dal protocollo, questo significa che i meloncini della 2B hanno convissuto con il virus in classe, ma grazie al rispetto delle norme di sicurezza, non ne sono stati contagiati (aspettiamo però il responso definitivo del secondo tampone). Ora però abbiamo altri possibili casi di positività che la ASL RM4 sta valutando, con estrema professionalità e che ringraziamo di cuore per l’immenso lavoro che sta svolgendo e l’attenzione che sta mantenendo sulla Scuola, pur essendo ai limiti del collasso per il grande numero di positivi che si stanno presentando. La ASL RM4 ha ora segnalato l’importanza che gli alunni delle classi 3B secondaria e 5B primaria restino in quarantena fino a che non sarà chiarito se due loro compagni siano negativi alla presenza del virus SarsCov2. Quindi, fino a nuovo avviso, i bambini ed i ragazzi delle due classi citate dovranno rimanere in quarantena preventiva, cioè non devono uscire di casa per nessun motivo se non a seguito di comunicazione della ASL RM4, che dirameremo immediatamente. Vorrei chiarire ai nostri ragazzi che non si tratta di una “punizione”, obbligandoli a non uscire, ma di un atto di amore e di rispetto. Ora è vero che tutti speriamo che nessuno dei ragazzi sia “portatore sano” della malattia, ma non possiamo averne certezza. Se per caso abbiamo avuto contatti con un positivo, è possibile che anche noi siamo ora ammalati senza saperlo e siamo diventati diffusori del virus, un virus che può avere effetti deboli o quasi nulli, ma che a volte uccide. In caso di possibilità di essere infetti (perché in classe forse c’è qualcuno che mi ha infettato) diventa un atto civico, di amore e di rispetto verso gli amici non metterli in pericolo, perciò è bene restare in casa qualche giorno, in attesa di sapere che non si è infetti o per guarire e non mettere più in pericolo nessuno. Nel caso della 1L secondaria, il ragazzo che è in attesa di riscontro non ha sintomi, ma è stato in contatto con un positivo (all’esterno della Scuola), per cui al momento non è necessario che la classe sia messa in quarantena. Credo che sia chiaro a tutti coloro i quali hanno un cervello funzionante che è importante che anche fuori dalla Scuola si rispettino strettamente le regole già dettate per la sicurezza di tutti e spero che si cominci a denunciare chi non le segue per il reato di cui all’art. 438 del Codice Penale.

 

Il Coronavirus entra anche

nella RSA San Luigi Gonzaga

Il coronavirus è arrivato anche nella RSA Gonzaga sulla via Aurelia. Nei giorni scorsi, infati, uno degli ospiti aveva accusato qualche linea di febbre ed era stato trasferito presso una struttura ospedaliera. Lì gli era stata riscontrata la positività al covid 19 ed un principio di polmonite. Oggi gli uomoni della ASL RM4 si sono recati presso la struttura per effettuare test rapidi a personale e degenti. Sarebbero risultati 8 degenti positivi e 4 addetti alla struttura. Ora si attendono i riscontri da parte dello “Spallanzani” di Roma. La struttura ha subito innalzato il livello di attenzione: sono stati divisi gli ospiti positivi da quelli negativi, i lavoratori risultati positivi sono stati rimandati nella loro abitazioni e sono state avvisate le famiglie dei degenti e i medici di base che curano gli ospiti. L’RSA è stata sottoposta anche ad una sanificazione straordinaria ed il personale è stato munito di ulteriori dispositivi di sicurezza. Sono state, per ora, sospese le visite “protette” da plexigas da parte dei parenti. I contatti, al momento, potranno essere tenuti solo attraverso SKYPE con il seguente orario: dalle 10,00 alle 11,30 e dalle 13,00 alle 15,30

Redazione
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