giovedì, Aprile 18, 2024

Coronavirus, grido d’allarme dell’Istituto Superiore di Sanità: “Epidemia in rapido peggioramento”

Si conferma che l’epidemia in Italia è in rapido peggioramento. La maggior parte del territorio nazionale è compatibile con uno scenario 3 ma sono in aumento le Regioni/PA in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4. Si conferma pertanto una situazione “complessivamente e diffusamente molto grave sull’intero territorio con criticità ormai evidenti in numerose Regioni/PA”. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. “Per le Regioni/PA classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese, data l’elevata trasmissibilità e la probabilità elevata di un imminente passaggio alla classificazione di rischio alto, si raccomanda di considerare di anticipare rapidamente le misure previste per il livello di rischio Alto ed il corrispondente scenario come riportato nel documento “Prevenzione e risposta a Covid-19”. E’ quanto raccomandano il ministero e l’Iss alle regioni nel consueto monitoraggio. La situazione evidenzia “forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale o imminente delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri in tutte le Regioni/PA”.
Tutte le Regioni/PA sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane. È essenziale rafforzare le misure di mitigazione in tutte le Regioni/PA, si legge nel monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute. “Continua ad aumentare il numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (74.967 questa settimana contro 49.511 la settimana precedente) che supera l’80% dei nuovi casi segnalati in alcune Regioni/Pa. La Lombardia con 2.08 è la regione con l’Rt più alto in base ai dati dell’ultimo monitoraggio Iss-Ministero della Salute. Dati relativi alla settimana 26 ottobre – 1 novembre 2020 (aggiornati al 7 novembre 2020). Seguono la Basilicata con 1.99, Piemonte con 1.97, Molise con 1.88. e Provincia autonoma di Bolzano 1.87. Tutte le altre regioni, comprese la Provincia autonoma di Trento, hanno Rt sopra ad 1.5, tranne la Sardegna (1.24), le Marche (1.29), il Lazio (1.36), la Sicilia (1.4). La Liguria è a 1.48.
Questa settimana si osserva un ulteriore forte incremento dei casi che porta l’incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni a 523,74 per 100,000 abitanti nel periodo 19/10/2020-01/11/2020 (contro 279,72 per 100,000 abitanti nel periodo 12/10-25/10). Nello stesso periodo, il numero di casi sintomatici è passato da 54.377 a 129.238 (periodo 19/10-01/11). L’aumento di casi è diffuso in tutto il Paese. Si osserva “una criticità nel mantenere elevata la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza sia per tempestività (ritardo di notifica dei casi) sia per completezza. Questo ha comportato in questa settimana un ritardo nella ricezione dei dati consolidati dalle Regioni/PA. Ciò costituisce una ulteriore prova della generale criticità su tutto il territorio dovuta alla gravità della situazione epidemiologica”. Ciò può portare ad una sottostima della velocità di trasmissione e dell’incidenza.
Si conferma che è necessaria una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Lo evidenzia il monitoraggio Iss-ministero della Salute.
Redazione
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