martedì, Aprile 30, 2024

Gli ultimi anni del Partito Democratico di Cerveteri

Il vertice regionale e provinciale hanno annunciato il commissariamento del circolo PD: arriva Marco Pierini, chiamato a strappare dall’oblio il circolo dem ceretano

Marco Pierini
di Alberto Sava
La notizia è stata ufficializzata da Bruno Astorre e Rocco Maugliani in un comunicato in cui si legge: “Porgiamo i nostri auguri di buon lavoro a Manuel Magliocchetti e a Marco Pierini, nominati dalla Direzione Regionale del partito con voto unanime rispettivamente commissari dei circoli del Pd di Gallicano nel Lazio e di Cerveteri. Si tratta di due quadri prestigiosi e strutturati all’interno del Partito Democratico della Provincia di Roma che certo sapranno ben operare in due circoli importanti che nei prossimi mesi rilanceranno certamente la propria azione politica al servizio delle rispettive comunità nel momento difficile e delicato che noi tutti stiamo vivendo”. Noi abbiamo raggiunto telefonicamente Marco Pierini che ha dichiarato: “Per prima cosa vorrei ringraziare il segretario regionale Bruno Astorre e il segretario provinciale Rocco Maugliani soprattutto per la fiducia e le belle parole espresse nei miei confronti, per il resto ovviamente mi sembra prematuro addentrarmi in dinamiche e situazione locali in quanto non ho ancora preso possesso dell’incarico. Considero esplorativa questa fase di approccio alla sezione di Cerveteri e vorrei precisare fin da subito che non è mia intenzione imporre soluzioni o strategie. Il mio operato si caratterizzerà sul cercare di riportare serenità, dialogo e soprattutto apertura verso tutte quelle realtà che sicuramente ci sono a Cerveteri e che se vorranno potranno contribuire a creare una classe dirigente locale che a sua volta guidi poi il Partito Democratico verso le sfide che ci attendono nei prossimi mesi”. Tra le sfide principali a cui si riferisce il neo commissario del PD ceretano ci sono quelle elettorali, ma prima di affrontare la prova delle urne nazionali e locali, Marco Pierini dovrà ricostruire dalle fondamenta il Partito Democratico, che langue da tempo a Cerveteri. Il Pd degli ultimi anni era sopravvissuto a scontri e lotte interne, innegabilmente anche per l’impegno battagliero di Vittoria Marini, comunista vecchio stampo, ed al tentativo di comporre le contrapposizioni del moderato ex segretario del circolo Maurizio Falconi, entrambi sostenuti da un gruppo di iscritti. A questo punto è necessario fare un passo indietro nel tempo nella travagliata storia del circolo dem ceretano, che ha visto anche l’uscita dal partito del gruppo Marini- Falconi, ed in generale ha registrato delle notevoli difficoltà politiche. Nel 2011 cadde l’Amministrazione del sindaco Gino Ciogli, per una serie di motivi che rappresentavano certamente una difficoltà politica complessiva di quella sindacatura, tuttavia ruolo non marginale ebbe anche una vicenda giudiziaria che vide coinvolta proprio Vittoria Marini, poi risultata estranea ai fatti contestati. Si tratta di una storia con conseguenze giudiziarie ancora in essere, con la Marini ora parte lesa. Nel 2012 Cerveteri tornò alle urne con un Pd diviso tra quanti in definitiva non avrebbero avuto difficoltà a confluire verso il candidato sindaco Pascucci, e quanti sostenevano una totale pregiudiziale sul punto. La lacerazione divenne sempre più profonda ed evidente negli anni, a tal punto che alle elezioni del 2017, molti big del partito decisero clamorosamente di presentarsi alle elezioni attraverso liste civiche e sostenere apertamente l’allora sindaco uscente Pascucci, condividendone progetti e visione politica. Le urne dettero loro ampiamente ragione, tuttavia Vittoria Marini ed altri restarono nel Pd, graniticamente all’opposizione del rieletto sindaco. Da sottolineare che la signora Marini alle amministrative del 2012 scelse di non candidarsi a consigliere comunale, proprio per ragioni di etica e correttezza politica verso il Pd ed i suoi iscritti, non essendo ancora definita la vicenda giudiziaria che l’aveva colpita. Pascucci fu rieletto sindaco, dicevamo, e da allora il partito democratico è sempre stato all’opposizione fino al congresso del 2019, animato anche da opposte interpretazioni dello statuto del partito, soprattutto a proposito di chi poteva o meno prendere parte al congresso, che nei fatti fu vissuto come ‘la madre di tutte le battaglie’ per portare il simbolo del Pd in maggioranza accanto al sindaco Pascucci. Questa è l’annosa vicenda che non ha mai trovato una vera ricomposizione, né una conclusione, e che ha fatto da sfondo allo strappo recente del gruppo Marini-Falconi con il partito, per confluire in blocco in Italia Viva. Di seguito l’amarezza con cui la ‘pasionaria’ Vittoria Marini ricorda quei fatti: “Non siamo usciti di nostra volontà dal PD, ma di fatto esautorati, all’indomani di un congresso unitario solo nelle intenzioni. Ricordo che eravamo all’opposizione, e che il congresso fu più che altro, ancora una volta, il tentativo di portare il partito in maggioranza al comune. Il nostro gruppo ha sempre fatto politica in modo lineare e, preso atto dei fatti di quel momento, scegliemmo strade diverse. Concludo sottolineando il profondo rammarico della scelta di lasciare il Pd, per me molto dolorosa perché il Partito Democratico a Cerveteri è nato anche grazie al mio impegno ed alla mia militanza”. Con l’intervento di Vittoria Marini abbiamo acceso uno spot sulla storia del Pd ceretano, forse la più intensa anche sul piano umano.
Redazione
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