“Grazie anche all’incisiva azione diplomatica posta in essere dalla nostra rappresentanza diplomatica a Pechino, lo scorso 21 dicembre abbiamo finalmente ottenuto conferma dell’autorizzazione allo sbarco dei marittimi italiani nel porto di Huanghua”. E’ quanto scrive il ministro degli Esteri, Luigi di Maio, in una missiva datata 24 dicembre e indirizzata ai sindaci di Crotone, Livorno, Messina, Monte di Procida, Napoli, Pozzallo, Procida, Sant’Agnello, Termoli e Vico Equense in risposta a una lettera del 15 dicembre relativa alla vicenda di “13 nostri marittimi a bordo di due navi italiane bloccate al largo delle coste cinesi, nella rada di Huanghua”. “Sono certo che questo sviluppo sarà apprezzato dagli armatori che, ne sono convinto, non mancheranno di espletare le misure necessarie al fine di giungere a un avvicendamento degli equipaggi, così da permettere ai nostri connazionali di poter finalmente fare rientro in Italia”, aggiunge il ministro, “con la speranza che ciò possa accadere il prima possibile”. Nel testo di Maio sottolinea come la Farnesina, “in stretto e continuo raccordo con l’ambasciata italiana a Pechino”, abbia “seguito la delicata vicenda” fin dall’inizio “con la massima attenzione”, aggiungendo che l’ambasciata ha “prontamente stabilito e mantenuto un contatto costante con gli armatori delle due navi e soprattutto con i nostri connazionali per monitorarne le condizioni di salute, pronta a intervenire se si fossero verificate criticità”. Il titolare della Farnesina riferisce di “passi di sensibilizzazione” a “più riprese” ai “più alti livelli” con l’obiettivo di sbloccare la situazione e di una sua lettera al ministro degli Esteri cinese “rappresentando gli evidenti aspetti umanitari assunti dalla vicenda e richiedendo una sua pronta soluzione”. “Desidero innanzitutto ringraziarla per il suo intervento che ha consentito di sbloccare la questione degli equipaggi di alcune navi italiane all’ancora in porti cinesi. Alcuni dei marittimi italiani fermi da quest’estate al largo di Huanghua sono imbarcati da oltre un anno e duramente provati. Grazie all’autorizzazione concessa, potranno presto rientrare a casa”. E’ quanto ha detto, secondo quanto si apprende, il ministro degli Esteri italiano durante la videoconferenza, ancora in corso, con il consigliere di Stato e ministro degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese Wang Yi.