Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota a firma delle forze d’opposizione (PD Ladispoli, Movimento civico “Insieme per Ladispoli”, Italia in Comune Ladispoli, Movimento civico “Ladispoli Città”, PSI Ladispoli, Movimento civico “Si può fare”, Movimento civico “Uniti Possiamo”): “Uno dei comportamenti più scorretti, quando si amministra una comunità, è quello di non riconoscere il lavoro fatto da chi ha amministrato negli anni precedenti. E vantarsi quando questo lavoro porta finalmente i suoi frutti. Per i due beni storici più importanti del nostro territorio, il Castellaccio dei Monteroni e Torre Flavia, è arrivato finalmente il momento nel quale poter intervenire per il loro recupero. Questo perchè negli anni passati le Giunte hanno lavorato per ottenere risultati fondamentali. Il Castellaccio dei Monteroni è diventato proprietà’ del Comune con la consegna dall’ Arsial nel 2008. Nel 2015 il Comune ha ottenuto un primo finanziamento dal Ministero dell’Ambiente, finanziamento che è stato utilizzato per realizzare la recinzione di tutta l’area e la realizzazione degli impianti tecnologici. Il secondo finanziamento concesso alla Fondazione Diritti Genetici è invece rimasto al Ministero per il venir meno dell’attività’ della stessa Fondazione. Ancora di più per Torre Flavia il lavoro svolto negli anni passati sta portando ora al grande risultato del suo restauro. Andiamo per ordine: dopo il primo intervento del 1976, che realizzò la prima scogliera di difesa ad una Torre completamente circondata dal mare, un secondo intervento del 2010 con fondi regionali ha realizzato una scogliera ancora piu’ ampia che ha consentito la messa in sicurezza della struttura e il riformarsi di una grandissima spiaggia. Nel 2014 la Torre diventa finalmente proprietà del Comune, che la ottiene con il passaggio dall’Arsial. Dopo questo passaggio il Comune incarica i tecnici di redigere un progetto di recupero conservativo della Torre: il progetto viene presentato al bando del DECRETO BELLEZZA approvato dall’ ora Governo il 5 Maggio 2017. Il Progetto ottiene il finanziamento completo per un importo di 1 milione e 950 mila euro, risultando il primo del Lazio e il quinto in Italia. Questo è stato il grande lavoro delle Giunte che hanno preceduto quella attuale: chi ne raccoglie i frutti dovrebbe darne atto correttamente invece di straparlare a caso e di criticare un periodo passato che permette a Ladispoli di ottenere i frutti di un grande impegno”.