giovedì, Aprile 25, 2024

Rifiuti nucleari, battaglia del territorio senza bandiere

Idea assurda, il comprensorio rigetta la localizzazione di siti in un’area che ha già dato. Alessandro Battilocchio, deputato della zona, si schiera con i Sindaci dei Comuni dell’Alto Lazio e interroga i ministri Costa e Franceschini

di Alberto Sava
L’ex sindaco di Tolfa, oggi deputato attivissimo del territorio, è tra i primi a scendere in campo contro la malsana idea del Governo di individuare siti per lo stoccaggio di scorie nucleari in aree della Tuscia e del viterbese. Abbiamo raggiunto al telefono l’on. Alessandro Battilocchio per ascoltare la posizione assunta e le azioni che intende intraprendere per sbarrare il passo a questa assurda proposta. Ecco la sua dichiarazione: “Apprendiamo dalla parole del vice ministro Morassut che è stata pubblicata la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI)che, tra l’altro, prevede la possibilità che Tarquinia, Montalto, Canino ed altri comuni del viterbese possano diventare deposito di rifiuti nucleari. Un’ eventualità che ci lascia basiti. Il nostro territorio in termini ambientali ha pagato e sta pagando prezzi altissimi. Tra le zone interessate abbiamo siti UNESCO come Tarquinia e molti luoghi che hanno investito in questi anni nel settore del turismo, della sostenibilità e della promozione e valorizzazione dei prodotti tipici. Impegni e sforzi che non possono essere sprecati. Sarebbe assurdo chiedere nuovamente un sacrificio all’alto Lazio. Ci opporremo e ci opponiamo schierandoci al fianco dei sindaci del territorio, questa è una battaglia di territorio senza bandiere. Ho già predisposto un’interrogazione urgente ai ministri Costa e Franceschini per correggere la rotta e chiedere subito lumi su questa malsana idea che va rimandata al mittente, senza se e senza ma”. Dalla Tuscia versante mare al viterbese: anche qui infuriano, in lungo ed in largo, le polemiche contro il Governo. Dopo la politica anche dal mondo degli ambientalisti arriva una enorme bordata di “no” contro l’ipotesi di realizzare il deposito nazionale di rifiuti radioattivi in provincia di Viterbo. “Siamo stati cattivi, non vi è dubbio, se la Befana ci ha portato, dopo il carbone, anche questo regalo. Davanti alla sofferente situazione ambientale e sanitaria del territorio, e con l’ipotesi di ulteriori tre centrali, un inceneritore, un megabiodigestore, infierire proponendo la localizzazione nella stessa area di depositi di rifiuti radioattivi è tanto irresponsabile da rasentare un inquietante sadismo, e lascia intravedere la più completa indifferenza nello svendere un’intera comunità che, evidentemente, considerata di serie B, è ritenuta sacrificabile in nome di uno sviluppo tutto finalizzato a realizzare profitto per pochi piuttosto che tutela della salute e lavoro pulito per i più”.
Redazione
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