lunedì, Maggio 6, 2024

Effetto coronavirus, aumentate le opposizioni alla donazione di organi (+33,6%)

Sono aumentate, nell’anno della pandemia, le opposizioni alla donazione di organi nelle registrazioni di volontà dei cittadini attraverso le carte d’identità rilasciate dai comuni. Nel 2020 ha detto di no alla donazione il 33,6% dei dichiaranti, la percentuale più alta di sempre (erano il 32,5% nel 2019). A registrare il diniego sono soprattutto gli over 60, mentre è più alta la propensione alla donazione tra i giovani adulti (tra i 30-40enni il consenso è al 75%). Sono le donne ad essere più generose, con un’opposizione ferma al 29,8% contro il 32,2% degli uomini. Lo evidenzia il Report 2020 del Centro nazionale trapianti Cnt.
Secondo il Cnt, una delle ragioni della crescita delle opposizioni è che continua ad esserci una scarsa informazione ai cittadini su questo fronte. In generale, inoltre, nel 2020 sono diminuite globalmente le registrazioni della volontà – favorevole o contraria – alla donazione: le dichiarazioni rilasciate complessivamente ai comuni sono state 1.960.705 mentre l’anno prima erano state oltre 2,4 milioni. In totale, ad oggi le dichiarazioni presenti nel Sistema informativo trapianti sono quasi 9 milioni, di cui oltre 6,5 milioni di consensi. A pesare, in questo calo, è stata la chiusura dei servizi anagrafici durante il primo lockdown e la decisione del governo di prorogare la scadenza dei vecchi documenti d’identità.
Redazione
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