“Mi scuso con tutti, per la fretta di dare una notizia che tutti aspettavamo con ansia ho fatto la fine di Teseo, che per la gioia del ritorno ad Atene si dimenticò di alzare una vela bianca, segno precedentemente convenuto per annunciare la sua vittoria sul Minotauro; Egeo, vedendo una vela nera, ritenne il figlio morto e si gettò da un’altura rocciosa nel mare. Purtroppo Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato le nuove ordinanze che entreranno in vigore a partire da lunedì 1 febbraio e non da domenica 31 gennaio, come si pensava in un primo momento, in linea con le scansioni temporali delle ultime ordinanze. Oggi è difficile chiedere ulteriore pazienza anche se di 24 ore a tutti gli operatori di bar, ristoranti, e di tutte quelle attività della filiera agroalimentare su cui si ripercuotono gli effetti delle restrizioni alle attività di ristorazione. Anche un solo giorno di lavoro perso è dannoso per una categoria già fortemente in difficoltà. Un tessuto di 340mila imprese che prima del Covid19, nel nostro paese generava un fatturato di oltre 90 miliardi di euro ogni anno con 730mila dipendenti, di cui 8 su 10 a tempo indeterminato e dove circa il 76% delle imprese ha effettuato nell’ultimo anno almeno un investimento innovativo, e che non merita di essere ulteriormente penalizzato, neanche per un giorno!”
