venerdì, Aprile 19, 2024

Mosca, è ancora alta la tensione tra Putin e l’Unione europea sulla detenzione di Alexei Navalny

Il nuovo indirizzo di lavoro per noi è quello riguardante la politica estera: faremo in modo che ogni leader straniero possa discutere con Vladimir Putin di nient’altro che della liberazione di Alexey Navalny”. Lo ha detto Leonid Volkov, responsabile della rete regionale del Fondo Anti-Corruzione e luogotenente di Navalny in un messaggio ai sostenitori.
LA RICHIESTA DI INCONTRO: All’incontro col ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, di venerdì scorso, l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, ha domandato di incontrare Alexei Navalny in carcere, ma Lavrov lo ha invitato a presentare la richiesta direttamente alla Corte. Visti i tempi della Corte in Russia, la visita perciò non è stata possibile. Lo ha spiegato il portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna, Peter Stano, ad una domanda. “Durante la visita, membri della delegazione di Borrell hanno comunque mantenuto i contatti con l’avvocato di Navalny”, ha evidenziato il portavoce, sottolineando che i messaggi dell’Ue sul caso dell’oppositore sono stati comunque ribaditi durante l’incontro. “In modo che il nostro grande geopolitico scappi dagli incontri internazionali ad alto livello come un cagnolino scappa dal suo padrone dopo aver fatto una birichinata”, ha aggiunto. “Il nuovo indirizzo di lavoro per noi è quello riguardante la politica estera nell’ambito del quale toglieremo al portafoglio di Putin, e ai sui amici oligarchi, i loro beni in tutto il mondo”, ha proseguito Volkov. “Le sanzioni contro il portafoglio di Putin e contro gli oligarchi non sono sanzioni contro la Russia, sono sanzioni contro Putin: l’indagine sul palazzo ha dimostrato che Putin, più di ogni altra cosa, ama il denaro”. “Il nostro piano consiste nell’aumentare la pressione su Putin, dunque usciranno nuove indagini e le sedi organizzeranno nuove manifestazioni pacifiche. Dobbiamo attirare 5 milioni di elettori al ‘voto intelligente’ (ovvero il meccanismo, guidato anche attraverso app e big data, secondo cui si vota il candidato alternativo che più a chance di battere il blocco ufficiale, ndr) per sconfiggere Russia Unita nelle maggiori città del Paese alle elezioni di settembre”.
IL SONDAGGIO: Intanto, l’istituto demoscopico indipendente Levada in un sondaggio sostiene che solo il 26% della popolazione adulta russa ha visto l’inchiesta di Alexey Navalny “Il Palazzo di Putin”, in cui l’oppositore accusa il presidente russo di aver costruito una residenza principesca sulle sponde del Mar Nero. Un altro 10% dice di conoscerne il contenuto, anche se non l’ha visto, mentre un 32% ne ha sentito parlare, ma non ne conosce i dettagli. Il 31% degli intervistati non ha invece sentito nulla del film. Non solo. Stando al Levada “la stragrande maggioranza di coloro che hanno visto il film, ne conoscevano il contenuto o almeno ne hanno sentito parlare (77%) non ha cambiato il proprio atteggiamento nei confronti del presidente dopo la prima. Nel 17%, l’atteggiamento è peggiorato, nel 3% è migliorato”. Un terzo (33%) di coloro che hanno visto il film, ne conoscono il contenuto o ne hanno sentito parlare, sono sicuri poi che le informazioni del film “non sono vere”. Il 38% crede che quanto dichiarato sia “simile alla verità, ma è difficile valutare la credibilità delle accuse”. Il 17% “è sicuro” della veridicità del film. Il sondaggio rivela inoltre uno iato fra le generazioni. Il 59% degli intervistati “tra i 18 e i 24 anni” crede infatti che le informazioni del film siano simili alla verità, il 23% è fiducioso nella veridicità. Mentre la metà degli intervistati (49%) di 55 anni e più crede che il film non sia vero. Una differenza che si riflette anche su giudizio personale su Vladimir Putin. Quasi un terzo degli intervistati (29%) crede che Vladimir Putin “non abbia mai abusato del suo potere”. Un altro 24% è sicuro che anche se tali accuse sono vere, il Paese ha cominciato a vivere meglio sotto di lui. Il 17% crede che Vladimir Putin sia sicuramente colpevole di abusi e il 25% che sia colpevole quanto altri alti funzionari. I giovani (18-24 anni) sono infatti più sicuri che il presidente sia colpevole (25%). Gli intervistati dai 55 anni in su lo pensano meno di tutti: 13%. I telespettatori sono meno sicuri di questo (11%) mentre più sicuri sono quelli che leggono le pubblicazioni su internet e i canali Telegram (25% e 35% rispettivamente).
‘NO ALLE INGERENZE’: La Russia “è stata e resta interessata a restaurare i rapporti tra Mosca e Bruxelles” ma è contraria “a reciproche interferenze e al ricorso a doppi standard” e su questo sarà “molto decisa” afferma il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, commentando le dichiarazioni dell’Alto Rappresentante Ue Josep Borrell dopo la sua visita a Mosca, durante la quale ha incontrato il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov e ha ribadito la richiesta europea di scarcerare l’oppositore Alexey Navalny. Lo riporta l’agenzia Interfax. “La Russia – dichiara Peskov – è stata e rimane interessata a restaurare le relazioni tra Mosca e Bruxelles. Non siamo stati noi ad avviare la riduzione di queste relazioni. Partiamo dalla necessità di tenere conto degli interessi reciproci per mantenere i rapporti. Siamo categoricamente contrari alle interferenze reciproche e all’uso di doppi standard. In questo – sottolinea il portavoce del Cremlino – saremo molto risoluti e nessuno dovrebbe avere dubbi al riguardo”. La decisione del Cremlino di espellere alcuni diplomatici europei accusati di aver partecipato alle proteste contro la carcerazione dell’oppositore Alexey Navalny dimostra che la Russia non accetta interferenze, aggiunge Peskov ripreso dall’agenzia Interfax. “L’espulsione dei diplomatici è stata provocata dalle azioni che alcune missioni straniere a Mosca hanno adottato durante i disordini illegali”, osserva Peskov riferendosi alle proteste a favore di Navalny. “La parte russa ha dimostrato chiaramente che ciò non sarà tollerato”, conclude il portavoce del Cremlino.
  LA MANIFESTAZIONE: Intanto il Partito Libertario russo (non registrato) ha notificato al governo della città di Mosca l’intenzione di tenere una manifestazione a sostegno di Alexei Navalny il 23 febbraio. Lo ha detto il servizio stampa del partito, sostenendo che i suoi attivisti intendono protestare contro la detenzione e la condanna di Navalny, chiedere l’annullamento della sospensione della pena del deputato comunale Yulia Galyamina, e sollecitare il rilascio di Azat Miftakhov, studente dell’Università Statale di Mosca condannato a sei anni in un penitenziario generale a gennaio. Il servizio stampa del partito ha detto che la manifestazione dovrebbe svolgersi nel centro di Mosca, mentre il luogo esatto è stato lasciato alla discrezione delle autorità cittadine. L’affluenza prevista è di 5.000 persone. Lo riporta Interfax.
IL CONSIGLIERE REGIONALE: C’è anche un consigliere regionale comunista di Saratov tra le tante persone fermate dalla polizia russa per aver partecipato alle proteste contro la detenzione dell’oppositore Alexey Navalny. Lo riporta il Moscow Times, secondo cui Nikolai Bondarenko è tra le almeno 15 persone fermate nella regione della zona del Volga il 31 gennaio. Stando ai suoi colleghi, Bondarenko, che è anche un videoblogger con oltre 1,2 milioni di follower su YouTube, era alle proteste come “osservatore”. “Le autorità si sono preparate a lungo per questo, per scovare vari modi per mettere a tacere Nikolai”, ha scritto su Facebook la leader regionale del Partito comunista, Olga Alimova, ripresa sempre dal Moscow Times, collegando l’arresto di Bondarenko con la sua intenzione di candidarsi alle elezioni parlamentari nazionali in programma a settembre sfidando a Saratov l’attuale presidente della Duma, Viaceslav Volodin.
Redazione
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