venerdì, Aprile 26, 2024

Tensione nel governo sulla chiusura delle stazioni sciistiche: Il ministro Garavaglia attacca il collega Speranza

Lo stop del governo non ferma lo sci nella Piana di Vigezzo, 1.720 metri nel Comune di Craveggia (Vco), in alta Ossola: i gestori della stazione sciistica hanno deciso di aprire gli impianti. “Ancora venerdì la Regione ci aveva assicurato l’apertura e noi abbiamo predisposto tutto, in sicurezza, per riaprire. Così lo abbiamo fatto”, dice Luca Mantovani, titolare della società che gestisce gli impianti nella valle a ridosso del Canton Ticino. I ministri Giorgetti e Garavaglia chiedono indennizzi adeguati per la montagna. Ira di Fontana, Zaia, Bonaccini e Toti che vogliono “allargare la cabina di regia alle istanze dell’economia”.  Nell’ordinanza del ministro Speranza sullo sci “è mancato il rispetto per i lavoratori della montagna. Per l’Italia serve un modello buono, come quello del Veneto”, ha detto Garavaglia. “Non entro nel merito del metodo – ha aggiunto – ma non può funzionare così”. “Invece del bonus monopattino, parliamo di incentivi per chi lavora in montagna. Non si deve parlare di turismo, ma di industria del turismo”, ha concluso Garavaglia, precisando che “il ministero del Turismo è stata una richiesta esplicita di Salvini. Soddisfatti che Draghi l’abbia accolta”. “La montagna è stata dimenticata, non è arrivato nulla se non qualche briciola”, ha detto il ministro. “Per ripartire – ha aggiunto il ministro – servono due cose fondamentali: finalmente programmazione, non si può sapere il giorno prima cosa si fa il giorno dopo, e poi lavorare per mantenere la competitività del nostro sistema montagna. Quindi bisogna usare i soldi del Recovery per fare investimenti mirati, per ripartire alla grande come la nostra montagna sa fare”. ‘C’e’ stato un danno per una scelta del governo e i danni vanno indennizzati’: lo ha detto il ministro del Turismo Massimo Garavaglia dopo un incontro con gli operatori della montagna, i rappresentanti degli enti locali insieme al presidente della Lombardia Attilio Fontana e in collegamento il ministro delle per gli Affari regionali Mariastella Gelmini e il governatore del Piemonte Alberto Cirio. “La normativa attuale prevede, per assurdo, che il ministro competente possa prendere le decisioni in autonomia. Evidentemente c’è qualcosa da registrare. Penso che sarà oggetto di discussione. Ad oggi questa è la normativa”, ha aggiunto Garavaglia. Arriva presto la replica di Speranza: “Mai fatto polemiche in questi mesi. E non ne faccio ora. Dico solo che la difesa del diritto alla salute viene prima di tutto”, ha detto il ministro. La decisione sugli impianti di sci è stata condivisa nel governo. Lo confermano fonti di Palazzo Chigi interpellate dall’Ansa. Le stesse fonti rimandano alla nota diffusa dal ministero della salute in cui si ricorda che “il provvedimento tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità, attestanti che la variante Voc B.1.1.7, detta variante UK e caratterizzata da maggiore trasmissibilità, rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi. La preoccupazione per la diffusione di questa e di altre varianti del virus Sars-CoV-2 ha portato all’adozione di misure analoghe in Francia e in Germania”. Nella nota della Sanità si ricorda che sono previsti, “al più presto”, ristori per il settore. Attacca Matteo Salvini: “I ministri hanno la nostra fiducia ma serve cambiare cambiare qualche tecnico. La comunità scientifica è piena di persone in gamba”.  “Il danno per l’economia dello sci e della montagna è davvero immenso. Il governo subito si adoperi per indennizzi e ristori a chi è stato colpito. Questa è la priorità assoluta”, dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti. Intanto “la Regione Piemonte ha previsto di stanziare immediatamente 5,3 milioni di euro come ristori per gli impianti sciistici penalizzati da una politica di chiusura intempestiva e annunciata con nessun anticipo”. Così il governatore Alberto Cirio, che ha riunito la giunta in seduta straordinaria per affrontare la mancata ripartenza dello sci. La Regione, che scriverà al Governo per sollecitare l’attivazione di ristori e un ulteriore indennizzo per le false partenze, valuta con l’avvocatura di costituirsi parte civile, al fianco dei gestori degli impianti, per chiedere indennizzi proporzionati alla quantificazione dei danni.
Redazione
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