giovedì, Aprile 18, 2024

L’ex ministro Vincenzo Spadafora non esclude la possibilità di candidarsi a sindaco di Napoli

Vincenzo Spadafora non esclude la possibilità di candidarsi a sindaco di Napoli. “Finché sono stato ministro l’ho sempre escluso”, ha detto l’esponente M5S, ospite di ‘Omnibus’ su La7. “E’ una sfida avvincente, non so ancora quali saranno le regole in base alle quali si deciderà, è la città dove sono nato e cresciuto, vediamo”, ha poi aggiunto. “Il tema delle Comunali è un tema fondamentale, perché sarà il test vero dove noi potremo capire se possiamo continuare a sperimentare questa alleanza, come io immagino , con il Pd”, ha affermato ancora Spadafora. “Credo che dipenderà – ha spiegato – da un lato dal fatto di fare un tavolo a livello nazionale e quindi di decidere per tutte le città insieme e non per ogni singola città”. L’Alleanza tra Pd e M5S “la daremo per definitiva con l’arrivo del presidente Conte. Mi sembra difficile chiedere al presidente Conte di guidare un Movimento 5 stelle che si collochi in un’area politica diversa da quella del centrosinistra”, ha detto poi l’ex ministro aggiungendo: “Se resta questa legge elettorale, ma anche se dovesse arrivare un sistema proporzionale è inevitabile che noi si dialoghi nell’ambito del centrosinistra”. “Sono un po’ preoccupato per tutte queste espulsioni così immediate, anche se tra queste persone ci sono persone che all’interno del Movimento 5 stelle hanno sempre criticato il mio operato o il fatto che provenissi da altre esperienze”, ha affermato l’ex ministro. “Credo che persone come la Lezzi, come Morra -ha aggiunto- abbiano avuto e hanno all’interno del Movimento un ruolo, fanno parte della storia di questo movimento, anche discutibili o meno le loro posizioni che anch’io non ho condiviso molte volte. Oggi, se stiamo parlando di una rifondazione, di una evoluzione del Movimento, essere un po’ tutti insieme a capire verso che direzione andiamo sarebbe meglio”. “Applicare in maniera così rapida e rigida le regole quando abbiamo visto che quando le vogliamo cambiare le cambiamo in 24 ore, mi auguro che possa esserci anche un ripensamento e trovare almeno in questa fase, in cui dobbiamo decidere davvero cosa fare da grandi e come collocare il Movimento 5 stelle nel panorama politico futuro, anche un momento di chiarimento. Il momento delle espulsioni – ha sottolineato Spadafora- si sarebbe evitato se chi ha gestito le trattative avesse avuto più cautela e attenzione a coinvolgere tutto il Gruppo parlamentare”. “Bisogna avere delle regole del dissenso, il problema -ha aggiunto – è che molte volte non le abbiamo, abbiamo le famose regole non scritte, credo che questa fase sia finita”. “Conte può essere di grande aiuto”, a patto “che non sia solo un’operazione di comunicazione. Non deve, ma lo dico nell’interesse del presidente Conte che rispetto moltissimo, arrivare solo per coprire magari le nostre contraddizioni, i nostri problemi”, ha detto poi l’esponente M5S. “Credo -ha aggiunto- che al di là di quello che si legge sui giornali, di poter dire che stia ancora valutando molto attentamente”. “E’ ovvio -ha proseguito – che il percorso ormai è avviato, però il come, il quando, in che modo, con quali ruoli e soprattutto con quali garanzie non solo di autonomia, credo che il presidente Conte stia valutando, anche insieme ad una squadra, ai suoi consiglieri, anche tutte le cose prettamente organizzative del Movimento: il simbolo, l’associazione, il rapporto con Rousseau, tutto quello che fino ad oggi è stata l’organizzazione del Movimento 5 stelle è che però ha dimostrato di avere delle lacune oggettive che oggi non possono essere non prese in considerazione”. Occorre “capire come Conte vorrà orientare la piattaforma Rousseau, se la vorrà ancora utilizzare. Credo che sia importante che il Movimento 5 stelle non cambi ogni volta le regole in base alla necessità o alle persone ma si dia delle regole democratiche che possano essere adatte almeno per i prossimi dieci anni, indipendente da chi pro tempore potrà decidere di guidarlo”. “Se parliamo di un Movimento che punti su una progettualità, su un’organizzazione, su delle regole chiare, credo che Grillo lascerà questo ruolo a Giuseppe Conte, se lo accetterà -ha concluso Spadafora- sarà lui che guiderà questo percorso, ma speriamo che lo faccia coinvolgendo tutte le persone che hanno voglia di dare il loro contributo al Movimento”.
Redazione
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