venerdì, Aprile 19, 2024

Allarme dell’Iss: “L’epidemia di Covid in Italia è in netta ricrescita”

“L’epidemia in Italia è in netta ricrescita mentre in altri Paesi europei è in decrescita. Da noi è la sesta settimana consecutiva in cui la curva sta crescendo. Solo in Umbria e Bolzano si vede una decrescita, ma qui sono in atto misure da settimane”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di Regia. “I ragazzini da 10 anni in su hanno un’incidenza di casi che cresce, ma la crescita è in generale tra tutte le fasce di età , ma ci sono sempre più persone più giovani che contraggono l’infezione”.  “Bisogna anticipare la corsa del virus ma il fatto che diminuiscano i casi nelle rsa e tra gli anziani è un primo successo della strategia vaccinale, si vedono i primi risultati. In questo momento non possiamo che agire con interventi di mitigazione e contenimento”. Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di Regia. “Non bisogna generare un allarme ingiustificato perchè per ora non è stato dimostrato alcun nesso di causalità”. Lo ha detto il direttore della Prevenzione Gianni Rezza in riferimento al lotto di vaccini AstraZeneca bloccato dopo tre decessi sospetti. “E’ importante – ha detto – una vigile attesa”. Non e’ detto che non ci saranno casi ma non e’ detto che siano legati a vaccini. Secondo Ema – ha aggiunto Rezza- i rischi sono trascurabili mentre i benefici sono molto alti”. “Quello che dobbiamo chiedere ad AstraZeneca è la massima trasparenza e che dia il suo supporto perchè è anche il suo interesse escludere un nesso di causalità tra vaccino ed eventi avversi. La collaborazione è assolutamente doverosa”. Nel periodo 17 febbraio – 2 marzo 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,16 (range 1,02- 1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra uno in tutto il range. Un valore di Rt superiore a 1 indica che l’epidemia è in espansione, con il numero di casi in aumento. E’ quanto emerge dal monitoraggio settimanale della cabina di regia. Nella settimana 1-7 marzo 2021 si continua ad osservare una importante accelerazione nell’aumento dell’incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente: 225,64 casi per 100.000 abitanti (01/03/2021-07/03-2021) contro 194,87 per 100.000 abitanti (22/02/2021-28/02/2021). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica (31% vs 26% della scorsa settimana). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in aumento da 2.327 (02/03/2021) a 2.756 (09/03/2021); il numero di persone ricoverate in aree mediche è anche in aumento, passando da 19.570 (02/03/2021) a 22.393 (09/03/2021). Forti le variazioni inter-regionali con alcune regioni dove questi numeri “uniti all’incidenza impongono comunque misure restrittive”. Si osserva un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (50.256 contro 41.833 la settimana precedente). Si mantiene stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso l’attivita’ di tracciamento dei contatti (28,8%). Aumenta, invece, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37,8% contro 35,2% la settimana precedente). Infine, il 20,2% dei casi e’ stato rilevato attraverso attivita’ di screening e nel 13,2% non e’ stata riportata la ragione dell’accertamento diagnostico. Si conferma per la sesta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Dieci Regioni (contro sei la settimana precedente) hanno un livello di rischio alto. Altre 10 Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui quattro ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e solo una (Sardegna) con rischio basso. Lo rileva la bozza di monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.  Sedici Regioni e province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, otto (Campania, Piemonte, FVG, Emilia-Romagna, Basilicata, Lombardia, Lazio, Veneto) hanno un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Quattro Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della salute.
Redazione
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