martedì, Marzo 19, 2024

Santa Marinella: lo strano caso del Bike Sharing fantasma e delle bici sotto chiave

Riceviamo e pubblichiamo – Era il 1 agosto del 2020 che il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei e l’assessore alle attività produttive Emanuele Minghella, facendosi spaparazzare con alcune bici elettriche sul lungomare di Santa Severa, inauguravano l’avvio a loro dire del Servizio di Bike Sharing, snocciolando i nomi di ditte e società che avrebbero gestito l’attività e descrivendo nel dettaglio le modalità di conduzione dall’attività. La notizia veniva riportata su tutte le testate locali, con la dovizia di particolare delle dichiarazioni dei due protagonisti e, sulla pagina istituzionale del Comune del 3 agosto, compariva l’invito a scaricare l’app “On sharing” dagli store di Apple e Google. In quello stesso 3 agosto una riunione di giunta deliberava le “Linee di indirizzo programmatico per la riorganizzazione funzionale della mobilità urbana ecosostenibile: Programma di Bike Scharing nel tessuto urbano e della frazione di Santa Severa”. A distanza di 6 mesi, terminato l’entusiasmo ferragostano, si apprende che il responsabile del 3° Settore del Comune con una determina di gennaio 2021 ha acquistato dalla ditta “On Sharing Srl” la fornitura a corpo di n. 12 bici elettriche per una spesa complessiva di 14.850 euro che sembrerebbero analoghe a quelle che sono state fotografate sul lungomare di Santa Severa e giacciono inutilizzate e abbandonate presso i locali della sede comunale. La cosa strana di tutta la faccenda tuttavia è che: la Giunta comunale, nella delibera di indirizzo del 3 agosto non ha disposto l’acquisizione anticipate di bici elettriche, ma ha solo approvato il programma di mobilità sostenibile e l’avvio delle procedure di informazione e selezione per la valutazione di proposte gestionali attraverso Operatori Economici esterni per l’affidamento del progetto e la realizzazione del “Programma di Bike Sharing Città di Santa Marinella”; l’acquisto di bici elettriche è stato invece motivato con lo strumentale quanto improbabile assunto che la fornitura di tali biciclette sia necessaria a determinare un numero il più possibile congruo di bici elettriche, prima della emissione di una indagine di mercato volta ad individuare un operatore economico interessato ad implementare un servizio di Bike Sharing ed a cui concedere in comodato d’uso gratuito le bici elettriche acquistate, facendo pertanto figurare che la fornitura di bici è da considerarsi necessaria al fine di offrire un nuovo servizio di Bike Sharing”; la procedura sinora utilizzata dal Comune di Santa Marinella per l’attivazione di un Servizio di Bike Sharing è del tutto anomala e irregolare, se comparata con le procedura adottate dalla totalità dei Comuni d’Italia. Infatti, l’appalto per il Servizio di Bike Sharing avviene normalmente nell’ambito di un progetto integrato in cui sono comprese tutte le componenti del Servizio, regolamentato in un Capitolato tecnico di concessione che prevede una procedura aperta per l’affidamento, la realizzazione e la gestione del sistema integrato di bike sharing, compresa la concessione di spazi pubblicitari per l’esigenza. L’oggetto di tale concessione prevede proprio la fornitura, l’installazione, la gestione e la manutenzione di un sistema di biciclette pubbliche a noleggio, ove per sistema si intendono tutte le componenti del Servizio di Bike Sharing (totem descrittivi ed interattivi, centraline di lettura, ricarica e controllo, ciclostazioni e cicloposteggi, tessere, software e naturalmente le biciclette) che sono di proprietà dell’impresa aggiudicataria, la quale al termine della concessione è obbligata a provvedere a suo onere e spesa al completo ritiro e smaltimento dei manufatti installati e connessi al Servizio Bike Sharing nonché al ripristino del suolo a regola d’arte. Quindi, poiché le motivazioni poste a base dell’acquisto delle bici elettriche non appaiono rispondenti alla regolarità amministrativa e di funzionamento del Servizio di Bike Sharing, peraltro allo stato degli atti ancora tutto da progettare, e non comprendendosi la ragione per cui il Comune avrebbe dovuto al momento sostenere l’onere di acquisto con risorse pubbliche per poter poi fornirle in comodato d’uso gratuito all’operatore che si dovrebbe aggiudicare l’affidamento del servizio, è stata proposta un’interrogazione al sindaco affinché renda noti al Consiglio Comunale ed alla città tutta i riscontri ai seguenti quesiti:
  1. Sulla base di quali elementi sono state fornite nei comunicati stampa di agosto ‘20 informazioni in merito agli operatori economici esterni che dovrebbero gestire il servizio di Bike Sharing e redigerne il progetto, quando nella delibera di Giunta n. 99 del 3 agosto si stabilisce che tali figure devono essere oggetto di successiva selezione e valutazione.
  2. Come mai tali dichiarazioni sono state fatte in assenza di un regolare capitolato del Servizio di Bike Sharing e relativo bando di gara, quasi a significare che i termini dell’operazione e gli operatori  siano già stati decisi in anticipo rispetto alla messa in atto delle procedure amministrative necessarie.
  3. Come mai sono stati fatti i nomi di alcune ditte per la gestione del Servizio di Bike Sharing, prima dell’avvio del Servizio stesso  e senza titolo abilitativo necessario  per l’attività.
  4. Come mai quanto dichiarato ai media in merito alla tempistica di realizzazione degli elementi del sistema di Bike Sharing nell’abitato di Santa Severa, che avrebbero dovuto essere messi in opera nel mese di agosto scorso, non è mai stato attuato dimostrando come sempre alla comunità di lanciare annunci propagandistici su progetti da realizzare continuamente disattesi.
  5. Come mai negli store di Apple e Google non vi è traccia dell’app “On Sharing” pubblicizzata sul sito istituzionale del Comune.
  6. Chi e per quale motivo ha dato mandato di procedere alla fornitura di n. 12 biciclette elettriche per 15.000 euro, al di fuori di  quanto stabilito dalla delibera di Giunta n. 99 del 3 agosto 2020, di un regolare progetto di sistema, di capitolato e di regolamento del Servizio di Bike Sharing.
  7. Quale sia la necessità, dichiarata nella determina di acquisto, di procedere alla fornitura di biciclette al fine di offrire il Servizio di Bike Sharing, quando per attivare tale servizio sono necessarie tutta una serie di attività amministrative e regolamentari propedeutiche al suo regolare svolgimento.
  8. Per quale concreta ragione, ancora in assenza di un progetto di funzionamento del sistema di Bike Sharing, il Comune ha al momento dovuto sostenere l’onere di acquisto delle bici con risorse pubbliche per poi fornirle in comodato d’uso gratuito all’operatore che si aggiudicherà l’affidamento del servizio, quando invece è l’operatore commerciale che si aggiudica la gara che ha l’onere di fornire tutte le componenti del sistema.
  9. Se, non si renda conto di quanto inutile sia stato tale acquisto, qualora tale gara per l’affidamento di un regolare Servizio di Bike Sharing non venisse per varie ragioni bandita in futuro, restando tali biciclette accantonate nei magazzini comunali a degradarsi, in quanto non possono essere messe su strada senza rispettare le misure previste dall’apposita normativa.
  10. Se ritenga, dopo questa ennesima dimostrazione di sperpero di denaro pubblico (in un Comune in dissesto) che avrebbe potuto essere utilizzato al momento per ben più urgenti e gravi problematiche da fronteggiare, di mantenere la fiducia in colui (assessore, delegato o dirigente che dir si voglia) che ha ordinato tale acquisto di cui, come indicato al precedente punto 5. si chiede di conoscere il nominativo.
I Consiglieri: Francesco SETTANNI e Claudia CALISTRI
Redazione
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