venerdì, Aprile 26, 2024

Cacciapuoti: “La commissione dice no a stoccaggio, smaltimento e trattamento rifiuti in Zona industriale”

Nella Commissione Urbanistica di giovedì 17 marzo è stata approvata un’importante Delibera che sarà oggetto di definitiva approvazione nel primo Consiglio Comunale utile. A tutela dell’ambiente e della salute ed in base ai noti principi di prevenzione e precauzione, come auspicato anche negli ultimi periodi da cittadini e Comitati, è stata infatti varata una variante urbanistica con cui si è modificato l’art. 22 delle Norme Tecniche di Attuazione al Piano Regolatore Generale di Civitavecchia, con l’inserimento della seguente previsione: “Negli ambiti di zone industriali ricadenti all’interno del perimetro del centro abitato è esclusa la realizzazione di impianti per lo stoccaggio, il trattamento o lo smaltimento di rifiuti solidi urbani o di liquami, di rifiuti speciali o pericolosi, con la sola eccezione degli impianti di depurazione collegati alla rete fognaria pubblica; gli impianti esistenti potranno essere mantenuti fino alla loro dismissione, ma potranno essere trasformati soltanto per la loro riconversione in ambiti produttivi diversi”. Soddisfatti il proponente, l’Assessore all’Urbanistica Leonardo Roscioni, e il Presidente della relativa Commissione Raffaele Cacciapuoti, che ringraziano gli Uffici per il lavoro svolto e tutti i componenti della Commissione, che hanno votato la Delibera all’unanimità. “Tale previsione sarà importante per scongiurare rischi di insediamenti industriali pregiudizievoli per la salute e l’ambiente, specie in una fascia di territorio da tutelare per le sue caratteristiche urbanistiche e insediative”.

 

AGGIORNAMENTO del 19.03.2021 ore 16.37

Politiche ambientali e ciclo dei rifiuti nella regione Lazio: quadro devastante

“E’ quello che emerge dall’ordinanza della magistratura che pone agli arresti domiciliari l’ingegnere Flaminia Tosini, dirigente responsabile del Dipartimento Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti della Regione, e Valter Lozza, noto imprenditore del settore dei rifiuti. Sul piano giudiziario aspettiamo senza ulteriori commenti gli esiti del lavoro della magistratura ma sentiamo il dovere di esprimerci su aspetti altrettanto importanti della vicenda esplosa in modo così fragoroso e che riguarda ambiti tanto rilevanti e delicati per la vita dei cittadini. Alla luce di quanto espresso negli atti è tutto il sistema dell’ambiente e dei rifiuti della Regione ad essere gestito tramite un “meccanismo criminoso” che, devastando il “buon andamento della pubblica amministrazione”, mette a repentaglio l’ambiente, l’economia e la salute dei cittadini per favorire gli interessi privati. In questa ottica potrebbero spiegarsi anche scelte, indirizzi e decisioni prese dal Dipartimento regionale in merito a specifiche situazioni e procedimenti che sembravano inspiegabili, illogiche o addirittura illegittime e sempre, evidentemente, a vantaggio del privato contro gli interessi della collettività. A solo titolo di esempio e rimanendo nel comprensorio di Civitavecchia possiamo citare il caso del progetto dell’inceneritore di A2A con il prolungamento arbitrario dei tempi a disposizione del proponente per il compimento degli adempimenti oppure quello della discarica di Fosso Crepacuore ampliata e trasformata da discarica comprensoriale a discarica di ATO Roma con le ovvie conseguenze. Alla luce di queste considerazioni riteniamo necessario che la Regione Lazio sospenda immediatamente tutti i procedimenti in corso in carico al Dipartimento delle Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti sottoponendoli ad un attento controllo, formale e sostanziale, per evitare rischio di reiterazione del danno e che, inoltre, siano sottoposti a verifica anche i procedimenti ormai chiusi per valutarne eventuali anomalie. Sul piano politico dobbiamo sottolineare come le responsabilità siano, evidentemente, della giunta Zingaretti, presidente ed assessore competente in primis, che attribuiscono gli incarichi dirigenziali, che stabiliscono gli indirizzi operativi e che vigilano, o almeno dovrebbero vigilare, sull’operato di coloro cui attribuiscono incarichi e ruoli tanto rilevanti. Sarebbe necessario che il presidente Zingaretti traesse le conseguenze politiche di tali responsabilità”. Così PRC – Sinistra Europea, Federazione di Civitavecchia
Redazione
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