lunedì, Aprile 29, 2024

Coronavirus, l’Italia rimane rosse e la Sardegna diventa arancione

Dalla mappa dell’Italia della pandemia, dominata dal rosso, scompare l’unica macchia bianca: da lunedì 22 marzo la Sardegna diventa arancione, secondo la nuova ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, basta sulle indicazioni della cabina di regia. Resta rossa la Campania e il Molise è l’unica regione lasciare il rosso per l’arancione. Intanto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha dichiarato di stare “ragionando sull’ipotesi di stringere ulteriormente le misure rispetto a quelle previste dal governo nella zona rossa”. In questa Italia a tinte scure è in deciso aumento l’incidenza delle infezioni da virus SarsCoV2, mentre l’indice di contagio Rt rimane stabile all’1,6, secondo i dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) relativi al periodo compreso fra il 12 e il 18 marzo. I dati giornalieri del ministero della Salute registrano oltre 25.700 nuovi casi; in leggero calo i decessi, che restano comunque su valori elevati. E’ una situazione ancora molto seria, quella dell’epidemia di Covid-19 in Italia, che avverte il peso della circolazione delle varianti del virus e che spinge l’Iss ad affermare la necessità di mantenere “rigorose misure di mitigazione nazionali”, di ridurre “interazioni fisiche” e “mobilità” e di evitare in genere tutti i contatti non necessari fuori dalla propria abitazione. I dati giornalieri del ministero della Salute indicano che nelle ultime 24 ore i nuovi casi sono aumentati da 24.935 a 25.735, con un incremento del 3%; sono stati individuati grazie a 364.822 tamponi, tra molecolari e antigenici rapidi, con un tasso di positività del 7%, stabile rispetto al giorno precedente. I decessi sono stati 386, il 9% in meno rispetto ai 423 del giorno precedente. I ricoveri nelle terapie intensive sono stati 31 in più nel saldo fra entrate e uscite e 244 i nuovi ingressi, per un totale di 3.364 ricoverati. Nei reparti Covid si registrano 164 ricoverati in più, per un totale di 26.858. I dati giornalieri sono il risultato di una situazione complessa, che il monitoraggio settimanale indica ancora in crescita, ad eccezione dell’indice di contagio Rt, rimasto stabile a 1,16. A livello locale, sono le 16 regioni e province autonome nelle quali l’indice Rt supera 1; in Campania raggiunge 1,5, mentre in Piemonte e Friuli Venezia Giulia è 1,25. Sempre fra le regioni, il monitoraggio indica che si continua ad osservare un livello generale di rischio alto: sono ancora dieci, come nella settimana precedente, le regioni classificate nella categoria di rischio alto e 11 in quella di rischio moderato. Di queste, sette hanno un’alta probabilità di passare alla fascia di rischio alto nelle prossime settimane. I dati del monitoraggio settimanale dell’Iss indicano inoltre che dal 12 al 18 marzo l’incidenza è aumentata da 225,64 a 264 casi per 100.000 abitanti, superando così il valore soglia di 250 casi per 100.000 abitanti; in forte aumento anche il tasso di occupazione nelle unità di terapia intensiva, che a livello nazionale è passato dal 31% al 36%. Fra le Regioni e Province autonome sono aumentate da 11 a 13 quelle in cui i ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti Covid hanno oltrepassato la soglia critica del 30%. “La revoca della sospensione è un grande sollievo perchè dobbiamo dare accelerazione forte alla campagna vaccinale. A fronte dei rarissimi eventi avversi dobbiamo invece considerare che abbiamo ora incidenza elevata di Covid nel Paese con 150 casi per 100mila abitanti. Rinunciare ora ad una forte campagna vaccinale sarebbe estremamente rischioso”. Lo ha detto il direttore Generale della Prevenzione del ministero Gianni Rezza, durante la conferenza stampa organizzata dal ministero della Salute in seguito al pronunciamento dell’Ema sul vaccino AstraZeneca.
Redazione
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