Il governo cinese ha annunciato di aver sanzionato nove personalità britanniche, tra cui anche due parlamentari di alto rango, e quattro enti accusati di “diffondere menzogne” sulle presunte violazioni dei diritti umani in Xinjiang.
Le sanzioni sono la risposta a quelle disposte da Ue, Gran Bretagna, Stati Uniti e Canada nei confronti di alcuni responsabili cinesi accusati di lavoro forzato e discriminazione nei confronti dell’etnia uigura e delle altre minoranze musulmane nella regione nordoccidentale della Cina. Il premier britannico Boris Johnson ha criticato le sanzioni imposte nelle scorse ore per ritorsione dalla Cina contro sette parlamentari, un avvocato e un’accademica britannica affermando via Twitter che Pechino ha voluto colpire persone che “svolgono un ruolo vitale per illuminare le grossolane violazioni dei diritti umani perpetrate contro gli Uiguri musulmani” nello Xinjiang.