venerdì, Aprile 26, 2024

Zona arancione fino al 30 aprile, i ristoratori di Fiumicino non ci stanno: “Restituiamo le partite Iva”

Niente zona gialla fino al 30 aprile. Di conseguenza bar e ristoranti costretti solo ad asporto e consegne a domicilio. In un momento, l’inizio della primavera, delle belle giornate di sole, che sicuramente avrebbero potuto incentivare le domeniche a pranzo fuori, nel rispetto delle regole, e incassi che avrebbero potuto determinare una boccata di ossigeno per una categoria da oltre un anno con l’acqua alla gola. “Chiudere bar, ristoranti, pasticcerie, pizzerie fino al 30 aprile significa uccidere, scientemente, un intero comparto produttivo”, ha denunciato il presidente dell’associazione Lungomare della Salute Fiumicino, Massimiliano Mazzucca. Associazione che rappresenta la maggior parte delle attività della ristorazione e della balneazione di Fiumicino. “Se le indiscrezioni fossero confermate noi siamo pronti immediatamente a restituire le partite Iva allo Stato e ad abbassare le serrande. Tanto vale farlo ora”. “Non cadremo in un’inutile guerra tra poveri, sottolineando le disparità che continuano a esserci tra categoria e categoria”. “Perché siamo tutti vittime di uno Stato che continua a non tutelare i suoi figli, tutti nessuno escluso: dai bambini che torneranno a scuola, ai piccoli esercenti che con la zona arancione potranno riaprire a metà, fino a noi che saremo ancora chiusi”. “Né tantomeno vogliamo nuovamente sottolineare l’inutilità degli aiuti che stanno arrivando, che rappresentano per noi lo ‘zero virgola’ delle perdite”. “Avevamo auspicato che in queste settimane l’Italia riuscisse ad acquistare le dosi di vaccino necessarie a mettere in sicurezza il nostro Paese e ripartire. Speranza vana”.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli