A marzo la ripresa del settore manifatturiero acquista ulteriore vigore nell’Eurozona, con il Pmi che vola al top da 24 anni e l’Italia che cresce ai ritmi più alti degli ultimi 21. Ai massimi storici in Europa tutti è tre i sottoindici: nuovi ordini, esportazioni e attività di acquisto. La crescita è stata generale in tutta la regione, con la Germania e i Paesi Bassi in cima alla classifica, a livelli record, rispettivamente a 66,6 e 64,7 punti. Anche l’Austria ha riportato una prestazione particolarmente forte (63,4 punti), mentre in Italia e in Francia il ritmo di crescita è stato il migliore rispettivamente da 21 e 20,5 anni (a 59,8 e 59,3 punti). Fanalino di coda la Grecia a 51,3 punti, comunque al di sopra della soglia dei 50 punti che separa le fasi di espansione da quelle di contrazione dell’economia. Ihs Markit ha diffuso oggi anche i dati sul Pmi di Cina e Giappone, e c’è attesa per quello statunitense nel primo pomeriggio. A Pechino l’indice Caixin si è attestato a 50,6 punti a marzo dopo il 50,9 di febbraio: il minimo da aprile 2020, quando l’economia cinese stava uscendo dalla pandemia, ma sempre al di sopra dei 50 punti. In Giappone il Pmi per il settore manifatturiero è salito a marzo al 52,7, il livello più alto da ottobre 2018, dopo il 51,4 a febbraio e a fronte di una stima preliminare di 52 punti. Ecco nel dettaglio i dati delle principali economie europee.
Italia, Pmi sale a 59,8 punti da 56,9
L’Indice destagionalizzato Pmi Ihs Markit del settore manifatturiero italiano a marzo ha registrato 59,8 punti, in salita da 56,9 di febbraio e ha segnalato il maggiore miglioramento delle condizioni operative in 21 anni. Il dato è in linea con le attese degli analisti. Si tratta dell’espansione della produzione e dei nuovi ordini ai tassi più veloci in oltre tre anni. Inoltre l’ottimismo rimane elevato, e incrementa la creazione di posti di lavoro. “I dati di marzo hanno evidenziato l’ennesima accelerazione della ripresa del settore manifatturiero italiano – ha commentato Lewis Cooper, Economist di Ihs Markit, analizzando gli ultimi dati dell’indagine – sia la produzione che i nuovi ordini hanno registrato la maggiore espansione in oltre tre anni, e le aziende campione hanno riportato crescenti vendite e una migliore domanda da parte dei clienti. Di conseguenza, per far fronte alla maggiore mole di lavoro, le imprese manifatturiere hanno aggiunto ulteriore personale ed è rimasto elevato l’ottimismo”. Tuttavia, osserva, “le pressioni inflazionistiche continuano ad aumentare, i costi di acquisto hanno indicato il più veloce incremento in quasi dieci anni, causando un tasso di inflazione dei prezzi alla vendita quasi record in quanto le aziende hanno cercato di mantenere i loro margini. La causa dell’aumento dei costi citata principalmente è legata ai ritardi nella catena di fornitura, i tempi medi di consegna, infatti, si sono allungati al livello maggiore dal picco pandemico di aprile scorso”.
Germania, Pmi sale a 66,6 punti da 60,7
L’indice Pmi manifatturiero rilevato a marzo da Ihs Markit in Germania balza al massimo storico di 66,6 punti, dai 60,7 di febbraio e al di sopra del precedente massimo di dicembre 2017 (63,3).
“Il Pmi manifatturiero tedesco ha festeggiato il suo 25esimo anniversario a marzo con una lettura record di 66,6, mostrando il settore della produzione di beni che va rafforzandosi – ha commentato l’economista di Ihs, Phil Smith – è stato un mese da record su molti fronti, incluso su quello dei nuovi ordini di esportazione, che hanno beneficiato di sincronizzati rialzi delle vendite negli Stati Uniti e in Cina e ha visto un numero senza precedenti di segnalazioni di crescita da parte dei produttori tedeschi”.
Tuttavia, osserva l’esperto, “il blocco del Canale di Suez non poteva arrivare in un momento peggiore, con più di tre quarti dei produttori che già segnalano tempi di consegna crescenti sugli input a marzo, con il potenziale di crescita ulteriore frenato dallo stop dei container, con la prevista congestione nei porti nei prossimi giorni e settimane”.
Francia, Pmi sale a 56,9 punti da 52,2
L’indice Pmi manifatturiero della Francia a marzo sale a 56,9 punti dai 52,2 di febbraio, nettamente al di sopra della soglia dei 50 punti che separa le fasi di espansione da quelle di contrazione dell’economia. Si tratta dell’incremento più forte dell’industria francese dal settembre 2000. Gli analisti si aspettavano un rialzo più contenuto a 58,8 punti.
Gran Bretagna, Pmi sale a 58,9 punti da 55,1
Nel Regno Unito l’indice Pmi manifatturiero sale al top da 10 anni a marzo, attestandosi a 58,9 punti dai 55,1 punti di febbraio. Si tratta del decimo incremento mensile consecutivo. A fare da traino sono stati i nuovi ordini, la rapidità delle vaccinazioni e l’allentamento dei lockdown.
Spagna, Pmi sale a 56,9 punti da 52,2
L’indice Pmi manifatturiero della Spagna a marzo sale al top dalla fine del 2006 e avanza a 56,9 punti dai 52,2 di febbraio, nettamente al di sopra della soglia dei 50 punti che separa le fasi di espansione da quelle di contrazione dell’economia.