martedì, Aprile 30, 2024

Gli studenti della Melone incontrano la scrittrice Patrizia Chelini

Riceviamo e pubblichiamo – Mercoledì 24 marzo la nostra classe, la 2D dell’Istituto Comprensivo Corrado Melone, ha avuto il piacere di incontrare, tramite la piattaforma Meet di Google, la scrittrice Patrizia Chelini, autrice del thriller “Sequestro a Largo Argentina”, per parlare di cosa significa oggi essere un narratore e di quali sono gli ingredienti della scrittura creativa. L’incontro è iniziato con le nostre domande, moltissime, sui libri dell’autrice, in particolare l’ultimo romanzo. Eravamo incuriositi dalla fonte di ispirazione della storia e dei personaggi, perché la figura dello scrittore racchiude in sé qualcosa di magico ai nostri occhi. L’autrice ci ha spiegato di trarre ispirazione da fatti realmente accaduti che colpiscono la sua immaginazione, incontri, luoghi, suggestioni o parole, come nel caso di una frase che ha sentito in un bar di Roma, situato sopra una libreria dalla quale si vedeva Largo Argentina e dove andava ogni mattina: “Le cose belle bruciano in un attimo. Sono quelle brutte che durano in eterno”, frase che poi ha anche citato nelle prime pagine del suo ultimo libro. Abbiamo parlato di quanto ci sia di autobiografico nel suo libro e la scrittrice ci ha spiegato che chi scrive attinge quasi sempre da esperienze o emozioni che ha vissuto in prima persona per poi trasferirle nelle storie che racconta: bisogna conoscere ciò di cui si scrive per riuscire ad “arrivare” al lettore, ma nello stesso tempo esiste un filtro tra ciò che è personale e la vicenda narrata. La scrittura è un’alchimia in cui gli ingredienti vengono dosati con sapiente precisione. Alcune domande riguardavano l’utilizzo della prima persona e la professoressa Chelini ci ha spiegato questa sua scelta che le ha consentito di far “entrare” il lettore nei punti di vista dei personaggi e di comprenderne meglio pensieri e stati d’animo, innescando interesse ed empatia. Parlando di scrittura, il discorso si è spostato spesso sulla lettura e sui numerosi libri ed autori che hanno accompagnato la scrittrice nel corso degli anni, perché dietro ad un bravo scrittore c’è sempre un grande lettore. Abbiamo compreso che “leggere” molto è il presupposto fondamentale per scrivere bene. Quando la scrittrice ha pubblicato il suo libro ha provato molte emozioni e soprattutto un senso di compiutezza: l’opera era finita, aveva una vita propria e non apparteneva più a lei, ma ai suoi lettori. Questa affermazione ci ha colpito molto…forse una scrittrice è come una madre che mette al mondo un figlio e lo osserva con amore mentre prende la sua strada. L’ora che avevamo a disposizione è volata per quanto siamo rimasti coinvolti e interessati. La professoressa è stata gentile, disponibile e ha saputo metterci a nostro agio. Ringraziamo i nostri insegnanti che ci hanno permesso, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia, di aprirci al confronto con una persona speciale da cui abbiamo tratto importanti insegnamenti.
Redazione
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