venerdì, Aprile 26, 2024

Israele annuncia l’eliminazione di 150 terroristi di Hamas

Fino a ieri sera sono stati uccisi negli attacchi alla Striscia “oltre 150 operativi terroristi”, soprattutto di Hamas. Lo ha detto il portavoce militare israeliano Hidai Zilberman spiegando che “più di 120 sono di Hamas e oltre 25 della Jihad islamica palestinese”. E’ possibile, ha aggiunto, che altri siano stati colpiti negli attacchi della notte scorsa su Gaza.  L’esercito ha ribadito che Hamas “piazza obiettivi militari in aree civili densamente abitate”. Il capo di stato maggiore degli Stati Uniti, Mark Milley, parlando ai giornalisti mentre si recava in aereo a Bruxelles per una riunione della Nato, ha avvertito che il conflitto tra Israele e militanti palestinesi di Hamas sta creando instabilità nella regione, anche al di là di Gaza, affermando che “non è nell’interesse di nessuno continuare a combattere”. Ha quindi fatto eco all’appello del presidente Joe Biden, esortando entrambe le parti nel conflitto a diminuire l’escalation e ad appoggiare un cessate il fuoco. “C’è una quantità significativa di vittime e penso solo che quel livello di violenza sta destabilizzando un’area che va al di là di Gaza”, ha detto. “Credo che qualunque siano gli obiettivi militari, debbano essere valutati considerando le altre possibili conseguenze”, ha continuato Milley. “A mio avviso, la riduzione dell’escalation è la linea di condotta intelligente a questo punto per tutte le parti interessate”. Il presidente francese, Emmanuel Macron, e quello egiziano, Abdel Fattah-Al Sisi, hanno discusso a Parigi di una mediazione con l’obiettivo di ottenere un cessate-il-fuoco fra Israele e i palestinesi e si adoperano per sollecitare l’appoggio della Giordania, secondo quanto annunciato dal capo dell’Eliseo. La mediazione franco-egiziana “è uno degli elementi che permetterebbe di accompagnare un cessate-il-fuoco, chiave per consentire la riunificazione delle componenti palestinesi e garantire il non ricorso alla violenza” ha detto Macron nella sua conferenza di chiusura della conferenza internazionale sul Sudan. Il suo incontro con al Sisi, prima della conferenza, è stato dedicato soprattutto al conflitto in Medio oriente: “abbiamo deciso di discutere nei prossimi giorni con il re di Giordania per vedere come formulare una proposta concreta in questa direzione”, ha aggiunto Macron. In precedenza, il portavoce del governo, Gabriel Attal, aveva detto che “in questi ultimi giorni c’è un’offensiva diplomatica che proseguirà nelle prossime ore. Noi appoggiamo l’idea di una mediazione egiziana, perché gli egiziani come i giordani parlano con tutti nella regione”.
Redazione
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