E’ stata ammainata la bandiera italiana nell’hangar dell’aeroporto di Herat. Finisce così la cerimonia e la ventennale presenza del contingente italiano in Afghanistan. La cerimonia è iniziata con un minuto di silenzio per i caduti in Afghanistan. Arrivati il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, che si è scusato con i giornalisti per l’inconveniente del blocco del volo militare a Dammam, il Capo di Stato Maggiore della Difesa il generale Enzo Vecciarelli, il comandante del Coi (Comando Operativo di vertice Interforze) il generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, il comandante della Brigata Folgore il generale Beniamino Vergori e il tenente colonnello Gianfranco Paglia, medaglia d’oro al valore militare. Quello che gli uomini dell’Esercito Italiano, della Marina Militare, dell’Aeronautica Militare e dell’Arma dei Carabinieri, intervenuti in Afghanistan dopo l’attentato dell’11 settembre, si lasciano alle spalle è un paese cambiato, con nuove istituzioni e diritti ritrovati. Il loro rientro non significa però la fine del sostegno da parte dell’Italia al popolo afghano. Al paese che ha votato per la prima volta in modo democratico proprio con l’Isaf, sarà garantito supporto anche quando la base militare tornerà agli afghani. Il Boeing 767 dell’Aeronautica Militare con 40 giornalisti a bordo diretti da Pratica di Mare a Herat per la cerimonia di ammaina bandiera è stato bloccato per tre ore nell’aeroporto di Dammam, in Arabia Saudita. Nonostante il piano di volo già accordato, al comandante è stato impedito il sorvolo sui cieli degli Emirati Arabi. Il Boeing, dopo la sosta forzata, ha ripreso il viaggio per Herat.Sull’episodio, su istruzione del ministro Luigi Di Maio, il segretario generale del ministero degli Esteri, ambasciatore Ettore Sequi, ha oggi convocato alla Farnesina l’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti Omar Al Shamsi. Il segretario generale, si legge in una nota, ha manifestato all’ambasciatore “la sorpresa e il forte disappunto per un gesto inatteso che si fa fatica a comprendere”. A margine della cerimonia di ammaina bandiera a Herat, il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha spiegato: “La questione non è dipesa da noi, sono state mosse alcune iniziative di carattere diplomatico, è stato convocato l’ambasciatore degli Emirati al ministero degli Esteri per chiedere spiegazioni e per manifestare tutto il disappunto e lo stupore per avere negato il sorvolo rispetto a decisioni che erano già state comunicate, assunte e garantite”.