giovedì, Aprile 25, 2024

AstraZeneca, per il virologo Pregliasco “La tragedia della 18enne spero non infici la campagna vaccinale complessivamente”

Dopo la morte di Camilla, la 18enne ligure che aveva fatto il vaccino AstraZeneca il 25 maggio durante un Open Day, il siero Vaxzevria torna sotto i riflettori. “Un secondo momento di angoscia” che Fabrizio Pregliasco si augura “non infici la campagna vaccinale complessivamente”. “Ritengo importantissima e necessaria una vaccinazione complessiva” contro Covid-19, “anche per i giovani. Per loro a questo punto, anche per garantire e rasserenare i genitori e soprattutto i ragazzi” stessi, “che hanno dimostrato una grande voglia di vaccinarsi, sarà importante” usare “in modo preferenziale i vaccini che hanno un maggior profilo di sicurezza” nelle fasce d’età giovanili, “quindi i vaccini a mRna”, ha detto il virologo dell’univeristà Statale di Milano, intervenendo ad ‘Agorà’ su Rai3. “Io spero che questo secondo momento di angoscia su AstraZeneca non infici la campagna vaccinale complessivamente – auspica l’esperto – perché il virus sta circolando e come vediamo in Gb, ma anche in altre nazioni, dà dei colpi di coda. Solo grazie alla vaccinazione riusciremo a evitare in futuro quella proporzione di casi gravi che si è evidenziata nelle ondate” epidemiche vissute finora, ammonisce Pregliasco, ribadendo l’efficacia e la sicurezza dei vaccini anti-Covid. Il caso della giovane di Sestri Levante, anche se naturalmente “sarà necessaria un’indagine” per dimostrarlo, “di fatto ad oggi diventa il quinto decesso potenzialmente attribuibile in modo un po’ più strutturato ai vaccini Covid-19 – ricorda Pregliasco – di cui uno con vaccino a mRna e 4 con AstraZeneca”, su decine di milioni di somministrazioni. Il virologo esprime “grande dolore” per la perdite di una nuova vita umana, ma comprende le ragioni per le quali si sia premuto sull’acceleratore della campagna vaccinale: “In termini statistici – evidenzia – si calcola che le vaccinazioni e la velocità con cui sono state attuate abbiano salvato almeno 10mila vite umane”. Quanto alla possibilità, per chi ha già ricevuto una prima dose di Vaxzevria, di fare la seconda, l’esperto rassicura: “Ricevo messaggi angosciati, ma ad oggi nessun caso di trombosi si è registrato dopo la seconda dose di AstraZeneca. Le indicazioni attuali dicono che può essere fatta“, anche se “è probabile che nel futuro si definisca la possibilità di un mix” tra vaccini diversi in prima e seconda dose.
Redazione
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