“Cinque minuti prima della sparatoria una pattuglia dei carabinieri di Marina di Ardea era andata a controllare che il mio assistito Domenico Fusinato stesse in casa a rispettare l’ordinanza di custodia ai domiciliari”. Lo spiega l’avvocato Diamante Ceci, legale dei genitori dei piccoli David e Daniel, uccisi ieri ad Ardea insieme a un anziano da un 34enne. “Il controllo dei carabinieri è avvenuto quando i due piccoli si trovavano già al campetto con le biciclette – aggiunge l’avvocato -. La madre era fuori ed ha sentito i colpi, pensava che fossero dei petardi o dei colpi di cacciatori. La donna ha poi capito cosa era avvenuto e ha cominciato ad urlare. A quel punto la stessa pattuglia che è tornata nel comprensorio allertata dalla centrale”. “La madre- continua quindi il legale – è intervenuta pochi instanti dopo i colpi esplosi da Andrea Pignani. Ha trovato i figli in una pozza di sangue, ancora respiravano”. “La famiglia aveva deciso di vivere in quel comprensorio perché era un posto tranquillo dove crescere i bambini – spiega l’avvocato -. Si erano trasferiti in quella casa da circa un anno e mezzo. Ho avuto modo di sentire i miei assistiti questa mattina, sono distrutti ma chiedono rispetto per questo dramma assurdo che stanno vivendo”.