giovedì, Marzo 28, 2024

Rai, il premier Draghi propone Marinella Soldi e Carlo Fuortes per i vertici

Dopo lo stop ad inizio settimana e l’empasse tra i partiti sulla scelta dei quattro membri del cda di competenza parlamentare, il premier Mario Draghi accelera sulle nomine dei vertici Rai e tira fuori dal cilindro due nomi mai circolati finora, provocando più di un malumore tra le forze politiche. I nomi sono quelli di Marinella Soldi e Carlo Fuortes.
Carlo Fuortes, manager con grande esperienza nella gestione di teatri e beni culturali, sovrintendente della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, mentre l’altro membro del consiglio, che dovrebbe essere indicato come presidente, è Marinella Soldi, un passato a Mtv e Discovery, più volte in passato data come vicina alla tv pubblica. Nomi, insomma, che eLa scelta per la carica di amministratore delegato è caduta su rano solo nella testa del premier, piombati in Parlamento con una nota del Mef, azionista della tv pubblica, in anticipo rispetto alle attese, quando comunque le voci sulla volontà di Palazzo Chigi di tirare dritto sul tema per chiudere al più presto la partita si erano già ampiamente diffuse. Soldi e Fuortes saranno proposti come membri del cda nel prossimo consiglio del ministri e il secondo verrà indicato per il ruolo di ad nell’assemblea della società, in programma il 12 luglio per l’approvazione del bilancio che chiude l’attuale gestione. Il 14 poi, dopo il rinvio chiesto dal M5S ma approvato da quasi tutti i partiti, toccherà al Parlamento esprimersi, prima della riunione inaugurale del cda Rai e del voto della Commissione di Vigilanza, chiamata a ratificare la nomina del presidente con una maggioranza dei due terzi. E’ in vista di quell’appuntamento che all’interno delle forze politiche c’è chi minaccia di far saltare il banco, ma molti sono pronti a scommettere che, una volta ufficializzati i nomi, nessuno avrà la forza di mettere in atto un’azione così netta contro il governo Draghi. Irritazione c’è all’interno della Lega, per la vicinanza di Fuortes agli ambienti della sinistra e per la scarsa esperienza in campo televisivo. “Di certo non una figura super partes o legata all’azienda. Scelta sorprendente”, dice la senatrice e sottosegretario Lucia Borgonzoni. La Lega, con i suoi sette membri in Vigilanza potrebbe essere determinante per il via libera al presidente, che necessita di 27 voti, i due terzi dei componenti della bicamerale. Pur storcendo il naso di fronte al nome di Fuortes, difficilmente i leghisti si schiereranno contro la Soldi, che è figura neutra, e c’è chi avanza il sospetto che il progetto iniziale di Draghi fosse indicare la manager come ad, poi accantonato proprio per evitare una bocciatura del sovrintendente dell’Opera come presidente. “Stupore e perplessità” trapelano anche in ambienti di Forza Italia, “per scelte non condivise sui vertici Rai”, mentre Federico Mollicone di Fdi ironizza: “Crediamo che la notizia di Fuortes AD Rai sarà festeggiata dai lavoratori del Teatro dell’Opera di Roma dove saremo stasera in un’ assemblea dei lavoratori”. Plaudono alla scelta Pd, Leu e Iv, mentre qualche mugugno ci sarebbe anche tra i Cinque Stelle, sempre più divisi al loro interno dopo le polemiche sulla riforma della giustizia, che auspicavano l’indicazione di Beatrice Coletti come presidente. La settimana prossima saranno comunque chiamati a scegliere il loro candidato per il consiglio di amministrazione, che dovrebbe essere individuato nella terna Luigi Di Majo, Paolo Favale e Antonio Palma, con quest’ultimo forte della grande maggioranza ottenuta in una consultazione tra i membri del partito in Commissione di Vigilanza. Vanno verso una conferma gli uscenti Giampaolo Rossi, in quota Fdi, se verranno superate le resistenze di Forza Italia che puntava a Simona Agnes presidente, e Igor De Blasio, in quota Lega, così come, per il Pd sembra definita l’indicazione di Francesca Bria. Già certo di far parte del consiglio Riccardo Laganà, eletto dai dipendenti Rai.
Redazione
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