giovedì, Marzo 28, 2024

Covid, per l’Ema è ancora presto per sapere se sia necessaria una terza dose del vaccino contro la variante Delta

Una terza dose di vaccino anti coronavirus sarà necessaria? “E’ troppo presto per confermare se e quando ci sarà bisogno di una dose ‘booster’ del vaccino anti covid, perché non ci sono ancora abbastanza dati dalle campagne vaccinali e dagli studi in corso per capire quanto a lungo durerà la protezione” conferita dai vaccini, “anche considerando l’impatto della diffusione di varianti di Sars-CoV-2”. Lo ha detto Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici per Covid-19 dell’Agenzia europea del farmaco Ema, durante il periodico briefing con la stampa, parlando della prospettiva che si renda necessaria una terza dose di vaccino Covid-19. “L’Ema revisionerà il più velocemente possibile tutti i dati quando diventeranno disponibili”, ha assicurato l’esperto. Intanto, continua, “stiamo continuando a monitorare costantemente le mutazioni del coronavirus Sars-CoV-2 e il potenziale effetto sull’efficacia dei vaccini anti-Covid. Vista la rapida diffusione della variante Delta altamente contagiosa, che sta sollevando preoccupazione non solo in Europa ma nel mondo, è estremamente importante vaccinare secondo le raccomandazioni nazionali più persone possibile in Europa”. L’esperto ha ricordato quanto già sottolineato ieri dall’Agenzia, insieme all’Ecdc, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, e cioè l’importanza di “completare il ciclo di vaccinazione” il più rapidamente possibile, per avere un’adeguata protezione contro la variante Delta. “Lasciatemi ribadire- ha aggiunto – che tutti i 4 vaccini Covid autorizzati nell’Unione europea forniscono un’alta protezione contro tutti i ceppi che stanno attualmente circolando in Ue, specialmente contro la malattia grave e l’ospedalizzazione. Comunque dati preliminari suggeriscono, come atteso, che entrambe le dosi di vaccini come Comirnaty*” di Pfizer/BioNTech, “il vaccino di Moderna o Vaxzevria*” di AstraZeneca “sono necessarie per fornire un’adeguata protezione contro la variante Delta”. Ed è “importante che le persone completino il ciclo vaccinale il più presto possibile, mantenendo anche l’intervallo fra le due dosi vicino a quello più breve che è stato raccomandato”. Cavaleri sottolinea poi come sia tuttavia “prematuro” esprimersi “sulla necessità di un vaccino con una composizione differente per affrontare le varianti emergenti” di coronavirus Sars-CoV-2. “Comunque i lavori sono già in corso per studiare vaccini ad hoc per varianti e l’Ema è attivamente impegnata con le aziende produttrici per l’avvio di piani di sviluppo che possano fornire sufficienti dati clinici per ogni futura azione regolatoria se si renderà necessaria”. “Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea del farmaco Ema sta attualmente valutando una domanda per estendere l’uso di Spikevax*”, il vaccino anti-Covid di Moderna, “ai giovani di età compresa tra 12 e 17 anni. Prevediamo di raggiungere una decisione alla fine della prossima settimana”.
Redazione
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