E’ passato un anno da quel 4 agosto del 2020, quando una delle piu’ potenti esplosioni non nucleari della storia ha devastato il porto di Beirut e interi quartieri della capitale libanese, uccidendo 207 persone, ferendone piu’ di 6mila, molte delle quali sfigurate e menomate a vita, e costringendo 300mila persone ad abbandonare le loro case, distrutte o fortemente danneggiate dalla deflagrazione. Le indagini su chi sia stato il responsabile di quanto successo sono andate avanti a rilento, complice la crisi politica che caratterizza il Paese, mentre i problemi economici, sociali ed anche sanitari – si pensi alla pandemia di Covid-19 – si stanno aggravando sempre di più. L’esplosione di un anno fa avvenne a causa di un incendio in un deposito del porto in cui erano stipate quasi 3mila tonnellate di nitrato di ammonio, arrivate a Beirut nel 2013 a bordo di una nave mercantile.