sabato, Maggio 4, 2024

Covid, sono tutti rientrati i 300 ragazzi italiani che erano positivi a Dubai

ocolaio di Covid scoppiato durante una vacanza studio sono rientrati in Italia e stanno bene. Lo annuncia l’Accademia Britannica, scuola di lingue e tour operator. L’emergenza è finita, i ragazzi stanno bene, la loro salute “è stata sempre sotto controllo e mai preoccupante”, è detto in un comunicato stampa. I ragazzi – circa trecento tra i 15 e i 18 anni di età – erano partiti per Dubai tra fine giugno e inizio luglio. Sarebbero dovuti tornare dopo due settimane ma pochi giorni prima della ripartenza per l’Italia in undici, poi risultati molti di più, erano stati trovati positivi al Covid. E’ stato dunque attivato il protocollo di sicurezza che comporta tampone molecolare e isolamento immediato, fino all’esito dei risultati. Le autorità degli Emirati Arabi hanno poi deciso che sarebbero tornati tutti insieme: anche i negativi hanno dunque dovuto aspettare la guarigione degli altri. L’Accademia sottolinea che è stato “svolto un lavoro straordinario in un momento di grande emergenza e pandemia globale”. La priorità del tour operator è’ stata, fin dall’inizio “quella di prestare assistenza, anche psicologica, ai ragazzi e alle loro famiglie che da anni affidano i viaggi studio dei loro figli alla nostra organizzazione”. La società ribadisce che “tutte le procedure sanitarie sono state assunte, per competenza dalle autorità del luogo in piena collaborazione con l’ambasciata italiana e il consolato. Questi ultimi hanno deciso di tenere l’intero gruppo, tra positivi e negativi, sotto osservazione per dieci giorni. Le decisioni sulla modalità della quarantena, degli spostamenti e della ricollocazione delle strutture è stata sempre in capo alle autorità sanitarie degli Emirati Arabi Uniti”. “Ci teniamo a sottolineare – afferma Antonietta Ricciardi, direttrice dell’Accademia – che per gestire l’emergenza abbiamo lavorato costantemente in piena sintonia con le istituzioni italiane, in particolare con il ministero degli Esteri, dando sempre priorità alla salute e alla sicurezza dei ragazzi. Da subito – spiega Ricciardi – abbiamo messo a disposizione in loco il nostro personale che ha lavorato con ambasciata e consolato allestendo un centro medico-infermieristico disponibile 24 ore su 24 per prestare ogni tipo di assistenza necessaria. Infine, e non in ultimo, abbiamo assicurato e implementato le attività didattiche, così da alleggerire il periodo di quarantena per i ragazzi”.
Redazione
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