lunedì, Aprile 29, 2024

Bergamo, il tribunale assolve Giovanni Bazoli per le presunte irregolarità nella vicenda Ubi Banca

Assolto Giovanni Bazoli. Lo ha stabilito il tribunale di Bergamo per il caso Ubi con il collegio presieduto dal giudice Stefano Storto. Il banchiere era imputato, tra gli altri, nel processo Ubi Banca, riguardante presunte irregolarità nella gestione di Ubi prima della fusione con Intesa Sanpaolo. La decisione dei giudici del Tribunale di Bergamo è arrivata dopo circa 10 ore di camera di consiglio. Assolto anche l’ex ad di Ubi, Victor Massiah. Entrambi erano imputati per i reati di ostacolo agli organismi di vigilanza e presunte interferenze illecite in vista della formazione dell’assemblea del 2013. Assoluzione anche per banca Intesa Sanpaolo, imputata per la legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti. Il processo, nel quale sono imputate 30 persone si è chiuso con 29 tra assoluzioni e proscioglimenti per prescrizione e la condanna a un anno e sei mesi pena sospesa per Franco Polotti, ex presidente del consiglio di gestione di Ubi Banca. Trenta le persone a giudizio (oltre a Intesa Sanpaolo, assolta per la legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti). In totale, il pm di Bergamo, Paolo Mandurino, aveva chiesto 26 condanne e 4 assoluzioni (tra queste la figlia di Giovanni Bazoli, Francesca, all’epoca dei fatti nel Cds di Ubi e assolta stasera) comunicando poi durante le repliche che il reato di presunta illecita interferenza sull’assemblea del 2013 risulta prescritto. Caduta inoltre la richiesta di confisca di 5,3 milioni di euro in relazione al reato di illecita influenza in assemblea. Per quanto concerne il reato di influenza illecita sull’assemblea del 2013, il Tribunale di Bergamo ha assolto nel merito il banchiere Giovanni Bazoli, imputato, tra gli altri, nel processo di Ubi Banca, riguardante presunte irregolarità nella gestione di Ubi prima della fusione con Intesa Sanpaolo. Per l’ex ad di Ubi, Victor Massiah, invece, per lo stesso reato, il Tribunale ha deciso il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. “Apprezzo grandemente la professionalità e l’indipendenza dimostrata dal Tribunale di Bergamo che ha emesso questa sentenza, che fa onore alla magistratura”, dichiara Giovanni Bazoli. “Resta però inaccettabile – osserva ancora Bazoli – che la vita di incensurati cittadini e stimati professionisti e imprenditori sia stata sconvolta per sette anni da una vicenda giudiziaria basata su un’accusa totalmente infondata”.
Redazione
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