Il pm Alessandro Aghemo ha chiesto 14 anni di carcere per Alex Pompa, lo studente 20enne processato a Torino per avere ucciso il padre per difendere la mamma nel corso dell’ennesima lite in famiglia. Il magistrato si è però detto “costretto” a proporre una pena così elevata e ha invitato la Corte di Assise a sollevare una questione di legittimità costituzionale sulla norma che impedisce di concedere la prevalenza delle numerose attenuanti. “Ossessivo e aggressivo” – La vittima, Giuseppe Pompa, 52 anni, è stata descritta come una persona “ossessiva, aggressiva, molesta e problematica”. La moglie, Maria Caiola, ha detto in aula che nelle ore precedenti all’omicidio era stata chiamata “101 volte” da lui per questioni di gelosia, aggiungendo che nei mesi lei e i figli registravano le sue continue sfuriate “perché pensavamo che ci avrebbe ammazzato”.