sabato, Maggio 18, 2024

Migranti, parla il premier Draghi: “Serve un maggior coinvolgimento di tutti i paesi europei, anche nel Mediterraneo”

“Pensiamo ai flussi di migranti, che molto spesso hanno origine lontano dal mare, da soli non possiamo controllare i movimenti migratori, da inizio di quest’anno 6 volte tanti, rispetto al 2019. Serve un maggior coinvolgimento di tutti i paesi europei, anche nel Mediterraneo, l’Italia continua a promuovere un avanzamento europeo verso una gestione collettiva, in un equilibrio fra responsabilità e solidarietà”. Lo ha detto il presidente del consiglio, Mario Draghi, intervenendo alla conferenza ‘Rome Med-Mediterranean Dialogues’. “Quest’incontro – ha detto il Presidente del Consiglio – è l’occasione per rafforzare la cooperazione regionale in un’area fondamentale per il nostro Paese. Il Mediterraneo non è soltanto un mare o un’espressione geografica, oggi come in passato è un insieme di legami, sociali, economici e culturali”. “Da inizio di quest’anno ci sono  stati 63mila arrivi, 6 volte tanti rispetto al 2019. Serve un maggior  coinvolgimento di tutti i paesi europei, anche nel Mediterraneo,  l’Italia continua a promuovere un avanzamento europeo verso una  gestione collettiva, in un equilibrio fra responsabilità e  solidarietà”, ha detto il Presidente del Consiglio. “Nel vicino Oriente abbiamo accolto con favore la recente formazione del governo in Libano che ha davanti molte sfide. Continuiamo ad assicurare il nostro impegno sul piano bilaterale e multilaterale a cominciare dalla missione Unifil”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla 7° Conferenza “Rome Med-Mediterranean Dialogues”. E ha concluso: “Per quanto riguarda Israele guardiamo con attenzione al processo di normalizzazione delle sue relazioni con il mondo arabo. Le recenti crisi di Gaza dimostrano ancora una volta la necessità di riavviare gli sforzi internazionali a favore del processo di pace. Un cammino che deve portare a una soluzione a due Stati praticabile, giusta e direttamente negoziata dalle parti coinvolte. Nel Golfo persico nuove dinamiche cooperative, con l’Iran manteniamo un dialogo esigente ma costruttivo anche per la non proliferazione del nucleare. Il nostri impegno in Iraq è rilevante e contribuiamo al processo di graduale espansione della missione Nato di cui assumeremo il comando per un anno a partire dal prossimo maggio”. “L’Italia sostiene con convinzione il processo di transizione politica e pacificazione della Libia. Come ha confermato la conferenza di Parigi, solo un processo a guida libica può portare a una soluzione piena e duratura della crisi nel paese. Anche l’impegno europeo nelle missioni va nella giusta direzione. Siamo vicini alle elezioni del 24 dicembre, un appuntamento cruciale per i cittadini e il futuro della democrazia del paese. Rinnovo l’appello a tutti gli attori politici perché le elezioni siano libere, credibili e inclusive, soltanto così le istituzioni libiche risulteranno solide e legittimate democraticamente. E favorirà il ritiro dei mercenari e combattenti stranieri”. Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, alla 7° Conferenza “Rome Med-Mediterranean Dialogues”. E ha aggiunto: “L’Italia è fortemente impegnata anche nel resto del Maghreb e alle aree circostanti per creare condizioni favorevoli allo sviluppo e alla stabilità. Siamo vicini alla Tunisia, dove abbiamo inviato i vaccini, e siamo certi che farà fronte alle urgenze economiche e sociali. L’Italia è impegnata anche nel Sahel dove partecipiamo a diverse missioni dell’UE e delle Nazioni Unite”.
Redazione
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