venerdì, Maggio 10, 2024

Basi navali cinesi nell’Atlantico: la nuova frontiera dello scontro strategico Pechino-Washington

Lo scontro strategico tra Stati uniti e Cina si arricchisce di un nuovo capitolo. Il Wall Street Journal scrive oggi che i servizi segreti americani sostengono che la Cina vuole costruire una base militare permanente nell’Oceano Atlantico, specificamente in Guinea Equatoriale, nel porto della città di Bata. Secondo il rapporto dei servizi, le navi militari cinesi sarebbero in grado di utilizzare le strutture portuali di Bata per rifornirsi, e riarmarsi, ad una distanza di poco più di seimila miglia nautiche (quasi diecimila chilometri) dalla costa orientale degli Stati Uniti. Più o meno la stessa che c’è tra la Cina continentale e la California. Molto, ma non abbastanza per non essere considrata una minaccia da Casa Bianca e Pentagono. La “minaccia più significativa” dalla Cina sarebbe “una struttura navale militarmente utile sulla costa atlantica dell’Africa”, ha testimoniato il generale Stephen Townsend, comandante del comando dell’Africa degli Stati Uniti, al Senato in aprile. “Per militarmente utile intendo qualcosa di più di un posto dove possono fare scalo e fare benzina e provviste. Sto parlando di un porto dove possono riarmare le munizioni e riparare le navi da guerra”. La preoccupazione del Pentagono “è che i cinesi sviluppino una base navale in Guinea Equatoriale, che darebbe loro una presenza navale sull’Atlantico”, ha detto il Magg. Gen. Andrew Rohling, comandante della U.S. Army Southern European Task Force-Africa, in un’intervista di giugno. Il porto di Bata è stato costruito dalla società cinese China Road & Bridge Co, un’impresa statale, tra il 2009 e il 2014 in acque profonde sul Golfo di Guinea e ha ottime autostrade che collegano la città al Gabon e all’interno dell’Africa centrale. Al momento, però non ci sono tracce di grandi costruzioni. Le aziende statali cinesi hanno costruito 100 porti commerciali in Africa negli ultimi due decenni, secondo i dati del governo cinese. Pechino ha creato la sua prima base militare d’oltremare solo quattro anni fa, nel 2017, a Gibuti, tra il Mar Rosso e il Golfo di Aden, un punto strategico per il traffico marittimo in transito dal canale di Suez.  Secondo l’U.S. Africa Command la struttura cinese ha un molo in grado di far attraccare attraccare portaerei e sottomarini nucleari e si trova a 6 miglia dalla più grande base americana in Africa, Camp Lemonnier, che ospita 4.500 soldati statunitensi. Ma per Pechino non c’è solo l’Atlantico da presidiare, dalla Cambogia agli Emirati Arabi Uniti la Cina sta costruendo nuove basi militari nei teatri come quello arabo-iaraniano e il Golfo del Siam dove i suoi interessi economici richiedono protezione e deterrenza. Washington non può stare a guardare, così le basi navali diventano un altro terreno di scontro tra le due superpotenze.
Redazione
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