mercoledì, Maggio 8, 2024

Musica, si è spento a 61 anni il co-fondatore del trio pop Bronski Beat

Lutto nel mondo del pop britannico: è morto Steve Bronski, il co-fondatore del trio Bronski Beat, scomparso  all’età di 61 anni. La notizia della sua morte, riportata dalla stampa inglese, è stata confermata da una fonte vicina al gruppo. Le cause  del decesso non sono note. Bronski, al secolo Steven Forrest, fondò  nel 1983 la band insieme al cantante Jimmy Somerville e a Larry  Steinbachek, morto di tumore nel 2016. Tutti e tre gay dichiarati, i Bronsky Beat, che ottennero la loro  prima hit nel 1984 con il singolo ‘Smalltown Boy’, diedero vita a  quello che la rivista statunitense Spin definì “forse il primo vero  gruppo gay nella storia del pop”. Bronsky, ha detto di lui  Sommerville, era un uomo “di talento e molto melodico”. A proposito di ‘Smalltown Boy, Sommerville ha ricordato che “lavorare con lui sulle  canzoni e sulla canzone che ci cambiò la vita e toccò così tante altre vite fu divertente ed eccitante. Grazie per la melodia, Steve”.  Bronski, ricorda il Guardian tracciando un suo ritratto, era cresciuto a Castlemilk, quartiere di Glasgow, in quello che in  un’intervista definì “il più grande complesso di case popolari  d’Europa”. Dopo essere scappato di casa “varie volte” e aver svolto  vari lavori, tra cui quello di bassista in una band country, Bronski  si trasferì a Londra nel 1983. L’anno successivo, in un’intervista al  Melody Maker parlò della sua frustrazione per il fatto che la sua  famiglia non voleva riconoscere la sua sessualità.     Dopo il successo di ‘Smalltown Boy’, arrivata al Numero 3 della  classifica dei singoli nel Regno Unito, giunse sempre nel 1984 l’album ‘The age of consent’, che raggiunse la quarta posizione della  classifica britannica. Nel 1985, a causa di una serie di dissapori in  seno al gruppo, Sommerville lasciò la band e proseguì la sua carriera  come solista. I Bronski Beat realizzarono altri dischi con un nuovo  frontman, ma senza raggiungere il successo dei loro esordi. Dopo un  lungo soggiorno in Thailandia, Bronski aveva continuato a lavorare  come produttore e a battersi pubblicamente contro l’omofobia.
Redazione
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