mercoledì, Maggio 8, 2024

Covid, in Cina chiusa la città di Xi’an con 13 milioni di abitanti dopo 40 casi di positività

Le strade di Xi’an, la città nel nord della Cina nota in tutto il mondo per il suo Esercito di Terracotta, sono deserte. Gli operai nelle loro tute anti-Covid montano le barriere davanti ai centri commerciali e ai dormitori universitari. Allo stadio e nei palazzetti, composti in ordinate file chilometriche, i cittadini aspettano il loro turno per sottoporsi allo screening di massa disposto dalle autorità. Da ieri, Xi’ an e i suoi 13 milioni di abitanti sono in lockdown dopo la scoperta di oltre 40 casi di coronavirus ed è stata messa in lockdown. I cittadini devono “restare a casa a meno che non ci sia un motivo importante per uscire”, hanno detto le autorità locali in una nota, aggiungendo che solo una persona per famiglia può uscire a fare la spesa “ogni due giorni”. Le autorità hanno chiuso le scuole e i grandi centri ricreativi al coperto. Chiuso anche il museo che ospita il famoso Esercito di Terracotta, situato nel mausoleo del primo imperatore Qin. Non è stata indicata una data per la sua riapertura. La Cina persegue dallo scorso anno una strategia “zero Covid”, che consiste nel fare di tutto per limitare il più possibile il verificarsi di nuovi casi, generalmente limitati a poche decine al giorno. Già dai primi di dicembre la popolazione di Xi’an era stata invitata a uscire il meno possibile e a non riunirsi. Controlli anti-Covid erano già in corso sulle autostrade e l’85% dei voli da e per Xi’an era stato cancellato.  La Cina continua ad affrontare regolarmente piccoli focolai sporadici, generalmente contenuti nell’arco di poche settimane. Il numero di casi in Cina è estremamente basso rispetto ad altri Paesi, ma le autorità non vogliono lasciare nulla al caso prima delle Olimpiadi invernali (4-20 febbraio) e dei viaggi di Capodanno dell’anno lunare (1 febbraio).
Redazione
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