lunedì, Aprile 29, 2024

Due anni di pandemia di Covid: le città d’arte come Roma e Venezia svuotate dalla presenza dei turisti

A due anni dall’inizio della pandemia, le città d’arte tornano a svuotarsi a causa del Covid. E i centri storici, complice l’assenza di turisti, ne portano i segni, tra serrande abbassate, locali che fanno orario ridotto e hotel occupati solo in minima parte. A Roma, per esempio, la Fipe-Confcommercio stima che siano 600 i pubblici esercizi costretti a fermarsi per il virus, oltre 2000 quelli che hanno limitato il periodo di apertura a causa del personale assente. A fare il resto sono le difficoltà economiche che, a ondate, rischiano di strozzare le imprese. “Siamo in una sorta di lockdown di fatto”, dice Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino: l’associazione ha calcolato che in città il tasso di occupazione delle camere è del 10%, esattamente come i primi mesi dello scorso anno (nella foto una piazza vuota a Genova). Che sia il contagio spinto sempre più in alto da Omicron, il ritorno dello smart working, o – più probabilmente – un mix di questi fattori, sta di fatto che i centri storici delle città d’arte, in alcune ore del giorno, appaiono nuovamente deserti. “Solo nel 2020 hanno chiuso 20mila aziende in Italia tra i pubblici esercizi e nel 2021 ne stimiamo altrettante. A questo vanno aggiunte le chiusure temporanee a causa di Covid o quarantene”, spiega il direttore generale della Fipe Roberto Calugi, prospettando 50mila posti di lavoro in bilico. La richiesta al governo è di prorogare “almeno” la Cig Covid. Borio chiede interventi a sostegno del comparto alberghiero, “misure concrete e sgravi fiscali per garantire la tenuta di un settore economico che vale 13 punti del Pil e dà lavoro a centinaia di migliaia di persone”. Dal Lazio, l’assessore al Turismo Valentina Corrado ammette che a fronte del “momento molto critico” che sta affrontando il settore, le misure messe in campo dalla Regione da sole non bastano: “È necessario aprire un tavolo con il governo per fare fronte alle conseguenze del Covid”. La stessa richiesta pochi giorni fa è arrivata forte e chiara dal Campidoglio, dove lo spettro è di dover fronteggiare 8mila licenziamenti a Roma nel settore ricettivo.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli